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Vado Ligure. I ricavi della Società Interporto di Vado (Vio Spa) hanno registrato lo scorso anno una crescita del 12%, passando da 2 milioni 974 mila euro 3 milioni 338 mila. In particolare, i ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizio, dovuti all’attività principale (affitto di spazi), sono aumentati del 13,6%, passando da 2 milioni 692 mila euro del 2017 a 3 milioni 60 mila.

La società – controllata dall’Autorità di Sistema Portuale Genova Savona con il gruppo Gavio come azionista di minoranza – rileva che l’incremento per l’attività di locazione è dovuto in parte all’incremento degli spazi dati in affitto e in parte ad un lieve aumento dei canoni, ma soprattutto per i nuovi contratti di locazione degli uffici che nel 2017 risultavano ancora sfitti. Per quanto riguarda invece l’attività di logistica, che aumenta da circa 408 mila a circa 515 mila euro, la variazione è dovuta sia all’attività di magazzinaggio su un’area che nel 2017 non era ancora disponibile a causa del fallimento della ditta che l’occupava, sia alla maggiore attività di pesature.

Sul fronte delle uscite, i costi della produzione ammontano a circa 2 milioni 382 mila euro rispetto ai 2 milioni 435 mila del 2017. La gestione finanziaria (proventi ed oneri finanziari) peggiora rispetto allo scorso esercizio e chiude con un valore negativo pari a 365 mila euro rispetto ad uno positivo per 1 milione 47 mila euro del 2017, a causa della mancanza di interessi attivi.

Nel corso dell’anno 2018 la società per l’interporto vadese, dopo aver completato gli investimenti previsti dalla legge 413/98, ha incassato dallo Stato il saldo del contributo che era stato ottenuto (7,5 milioni di euro). E’ stato così possibile procedere al rimborso di finanziamenti bancari a medio-lungo termine ed all’estinzione di un finanziamento a breve termine. Al netto delle imposte (222 mila euro), l’esercizio si è chiuso con un utile netto di circa 368 mila euro.

Nel corso dell’anno è stata realizzata una serie di interventi rivolti in prevalenza a migliorare la regimazione delle acque meteoriche. In fase di ultimazione anche un nuovo impianto antincendio, in sostituzione dell’esistente, che prevede la costruzione di una nuova riserva idrica, una nuova sala pompe prefabbricata, quadri elettrici e di controllo.

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