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Liguria. Passa alla fase di indagine il progetto “La nautica in Liguria” sull’economia del mare realizzato da Cna Liguria nell’ambito del progetto di formazione realizzato in collaborazione con Regione Liguria. CNA, partendo da un’indagine demoscopica con la somministrazione di un questionario finalizzato all’individuazione dei fattori di competitività e agli sviluppi futuri delle imprese della filiera della nautica, coinvolge imprenditori, Micro e Piccole imprese, professionisti che siano direttamente od indirettamente interessati alla formazione settoriale. Si è svolto a Genova il primo seminario conoscitivo con le imprese liguri della nautica per identificare alcuni dati significativi sull’attività e sull’appartenenza al comparto.

“Dopo un decennio difficile, che ha colpito l’economia e le imprese della nautica – spiega il segretario Cna Liguria Angelo Matellini -, si assiste finalmente ad un’inversione di tendenza per il settore a livello aggregato, con positivi effetti riscontrabili nel fatturato, nei livelli occupazionali e nello sviluppo imprenditoriale. Si è posta dunque l’esigenza di comprendere più in dettaglio come la dinamica osservata abbia inciso sui processi produttivi e sui modelli organizzativi delle imprese e più in particolare sulla filiera della nautica e sulle relazioni tra le imprese al suo interno”.

In questo quadro Cna Liguria, con il supporto di Regione Liguria, si è proposta di realizzare l’indagine conoscitiva sulla base delle sollecitazioni provenienti dai singoli territori somministrando alle imprese della Liguria, che hanno un codice di attività ricompreso tra quelli della filiera nautica, un questionario utile a identificare i fattori di competitività e i percorsi formativi atti a sviluppare e validare modelli, buone prassi e risorse con elevato contenuto di trasferibilità e sostenibilità e creare i presupposti per promuovere l’aggregazione delle imprese liguri del comparto nautico sia in termini dimensionali, sia per quanto attiene al portfolio delle competenze interne all’aggregazione. Ricordiamo che quando si parla di nautica da diporto ci si riferisce ad un settore economico di difficile perimetrazione. All’interno della classificazione delle attività economiche Ateco 2007, che comprende più di 900 voci, solo tre sono riconducibili direttamente al settore nautico (30.11 – Cantieri navali per costruzioni metalliche; 30.12 – Costruzioni da diporto e sportive; 33.15 – Riparazione e manutenzione di navi commerciali e imbarcazioni da diporto). Ma occorre pensare a tutte le imprese che operano in collaborazione con i cantieri e che producono beni che saranno assemblati sulle imbarcazioni quali , ad esempio, le vele e le cime (settore tessile), gli arredi interni e gli utensili in legno (settore dei mobili e del legno), gli impianti ( produzione e installazione di macchine e apparecchiature), le eliche, le ancore e le altre parti metalliche delle imbarcazioni (prodotti in metallo), i motori (settore della meccanica), la strumentazione per la navigazione (bussole, radar, GPS e altri software realizzati dal settore dei prodotti di elettronica e di precisione). Altre attività collegate sono quelle riguardanti i servizi connessi alla nautica quali, ad esempio, la progettazione, la portualità, i trasporti eccezionali, il noleggio, il commercio di imbarcazioni, il turismo. “Le imprese che esprimeranno il desiderio di aggregazione verranno supportate da Cna con un’analisi dell’idea imprenditoriale che ne verifichi la fattibilità e la sostenibilità economico finanziaria, alla luce del mercato di riferimento –, prosegue Matellini -. Gli aspiranti aggreganti verranno formati circa le alternative giuridiche esistenti in modo da scegliere lo strumento più idoneo che minimizzi i costi e fiscalità supportandole altresì alla costituzione di un accordo interno che non ne vanifichi gli sforzi, ma li incanali in un percorso coordinato e armonico di sviluppo. Il progetto formativo è rivolto in generale a tutti gli imprenditori, – conclude il Segretario Cna Liguria – alle Micro e Piccole imprese, ai professionisti che siano direttamente od indirettamente interessati alla formazione settoriale”. Sono previsti altri incontri dove gli imprenditori potranno porre le basi per la costituzione di una rete, formalizzata o meno, come forma di aggregazione attorno ad un progetto condiviso, accompagnati dall’Associazione.

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