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In Liguria, tra il 2010 e il 2017 gli occupati sono calati passando da 624 mila e 603 mila, con un conseguente aumento del tasso di disoccupazione (9,5% contro 6,6%). Nello stesso periodo è sceso il numero delle imprese industriali e artigiane, passate da 142.830 a 136.670 mentre è aumentato il numero dei fallimenti da 200 a 226 nel 2017. Nello stesso periodo, inoltre, la Liguria ha perso 59.807 residenti passando da 1.616.788 a 1.556.981, una tendenza che nemmeno i 138.324 stranieri censiti l’anno scorso hanno cambiato. Sono numeri del report che Cgil ha consegnato ai delegati al XII Congresso ligure. “Abbiamo perso 6500 posti nel 2017 e oltre tremila nel 2016 – spiega il segretario Vesigna – e mancano 30 mila posti per tornare a livelli pre crisi. La tendenza sembrava essersi parzialmente interrotta quest’anno perchè la Liguria aveva agganciato la ripresa con una crescita fragile dell’ occupazione”. Ma il crollo del Morandi ha amplificato e ingigantito tutti gli elementi di debolezza del sistema produttivo.

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