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Alassio. Una rete di bagnini contro l’incubo del figlioletto perduto nella folla dei bagnanti.

Da giugno a oggi sono già una cinquantina le famiglie di turisti o di residenti che hanno potuto tirare un sospiro di sollievo dopo i momenti di terrore per avere alzato gli occhi dal cruciverba e non avere più trovato il figlio di pochi anni. devono dire grazie ai bagnini ed alla loro iniziativa. In tempi in cui le auto e i relativi seggiolini vengono dotati di segnalatori acustici per avvertire gli automobilisti che stanno lasciando il figlio in macchina o che stanno partendo senza di lui, i bagnini alassini devono avere pensato che con genitori così distratti bisognava fare qualcosa. E WhatsApp è sembrata la strada più naturale. Così è nato il gruppo salvabambini.

«Inizialmente la chat ’Comunicazioni fra spiagge’ era nata per avere una comunicazione rapida fra gli stabilimenti balneari, soprattutto in ambito normativo e di sicurezza – spiega Pier Franco Gandolfo, bagnino e titolare dei Bagni Selin di Alassio -. Successivamente ha iniziato ad avere un utilizzo più a largo raggio arrivando, quest’anno, ad essere utilizzata per rintracciare bambini che si sono allontananti dai propri genitori».

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