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Savona. Resta negativo, ma in miglioramento rispetto al 2019, il saldo nella provincia di Savona nel 2019: -0,2% contro il -0,9% registrato l’anno precedente. Sono 609 nuove iscrizioni, 624 chiusure, pari a 15 imprese in meno sulle 8.725 totali. E’ la fotografia scattata da Confartigianato Liguria analizzando i dati Infocamere-Movimprese relativo alla chiusura del 2019. Il dato complessivo della regione è frutto di una situazione piuttosto diversificata nei vari territori, a conferma degli andamenti rilevati negli ultimi mesi dell’anno. In particolare, Imperia e La Spezia registrano segni positivi, rientrando tra le uniche 19 province italiane con un saldo positivo tra cessazioni e aperture di impresa. Sul dato medio regionale pesa decisamente il trend negativo registrato in provincia di Genova, che chiude l’anno con un -1,7% (era un -0,8% nel 2018). Su 22.200 micro e piccole imprese registrate, hanno aperto in 1.620 nel corso dell’anno, ma a chiudere sono state 1.998: il saldo è negativo di ben 378 unità. Mostra segni di miglioramento come detto il saldo nella provincia di Savona. «Dopo la stabilità registrata negli ultimi trimestri, l’artigianato ligure si lascia alle spalle un 2019 in rosso – afferma Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Ci preoccupano le quasi 400 microimprese perse nel genovese, segno tangibile dei pesanti riflessi che i danni alla rete autostradale hanno avuto sul tessuto produttivo cittadino e regionale di piccole dimensioni. È urgente riportare il nostro territorio in condizioni di normalità e far partire gli incentivi per gli investimenti alle imprese, accompagnati da fiscalità più semplice e meno burocrazia».

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