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Albenga Comune virtuoso? Secondo i dati in possesso dell’Amministrazione uscente sì. «Negli ultimi cinque anni si è registrata una notevole riduzione, attestata nel bilancio consuntivo, del debito pubblico dell’ente di 13 milioni e 500 mila di euro. Lo scrive La Stampa oggi in edicola.

Si è passati da 47 milioni a 33 milioni. Un po’ quello che chiede l’Europa all’Italia – dice il sindaco Giorgio Cangiano quando ormai il suo mandato è agli sgoccioli – abbiamo stretto la cinghia e raggiunto risultati positivi. Infatti sono stati portati avanti interventi pubblici per circa 7 milioni e 500 mila». Un traguardo difficile da raggiungere: l’ente aveva il fiato sul collo della Corte dei Conti in relazione ad alcuni mutui pregressi e alla questione dei derivati.

«Mettere in equilibrio la situazione – ammette il sindaco Cangiano – non è stata una cosa semplice. Abbiamo accantonato somme importanti per dare stabilità al Comune anche se questo ha comportato momenti difficili per tutti gli assessori. In una riunione di giunta abbiamo preso evidenziatore, penna e righello iniziando a lavorare su ogni capitolo del bilancio. Tutti abbiamo fatto un passo indietro – aggiunge – . Ci siamo impegnati a risolvere i problemi non solo per la soddisfazione personale di farlo, ma in favore della città». In cinque anni il «paziente Comune» è stato sottoposto ad una cura da cavallo. «Siamo riusciti a mettere ordine ad una situazione complessa tanto. Chi verrà dopo di noi, non troverà una cassaforte senza un centesimo, ma addirittura 700 mila euro. Soldi freschi che potranno essere investiti in opere necessarie per la comunità albenganese. E’ stata una bella commessa, ma l’abbiamo vinta».

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