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Alassio, Quando lo hanno visto spuntare tra i cespugli non lontano da due pali dell’alta tensione hanno subito pensato ad un ordigno utilizzato per un attentato. Poi, da un attento sopralluogo e da una scrupolosa verifica, è emerso che quel tubo nero cilindrico lungo almeno 3 metri e di 60 centimetri di diametro con uno sportello e un vano (nel quale era alloggiata una batteria da auto) e dei contenitori di PVC contenenti uno strano liquido giallo fluorescente, altro non era che un finto ordigno. Lo avevano abbandonato, inavvertitamente, alcuni partecipanti ad un evento di soft air promosso da un’organizzazione piemontese in collaborazione con un club di soft air locale. A scoprire quello che poteva assomigliare ad un rudimentale missile dotato di uno sportello dove era stato applicato un congegno con tastiera numerica, sono stati alcuni escursionisti. Il punto, situato sul crinale del monte Bignone, infatti è molto frequentato da ciclisti, motociclisti e da persone che amano camminare in collina. Sono stati proprio loro ad avvertire i responsabili di Ares, associazione di volontariato che si occupa della pulizia di boschi e sentieri sulle alture di Alassio.

«Ci hanno inviato alcune foto e chiesto spiegazioni – spiega Mario Palumbo Allavena, portavoce di Ares Alassio – Da informazioni prese successivamente possiamo tranquillizzare tutti dicendo che non si tratta di un ordigno, ma di un simulacro di missile abbandonato da oltre 2 mesi da coloro che avevano partecipato all’evento soft air i quali, non appena sono stati informati del ritrovamento, si sono detti allibiti. Noi stessi – prosegue Palumbo Allavena – eravamo convinti che gli organizzatori di Torino, già a fine manifestazione il 31 Marzo, avessero rimosso la loro parte di “scenografie” come avevamo fatto noi con le nostre, Seppur non di nostra competenza ci scusiamo con tutte le persone allarmate. e ci impegniamo alla rimozione del grosso tubo e accessori».

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