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Alassio. Alassio dice «stop» al bike sharing. Il parco delle biciclette arancioni è da tempo in stato di abbandono. E così il Comune ha deciso di donare le due ruote ancora funzionanti ad associazioni, enti di volontariato e religiosi con finalità assistenziali. Il servizio dall’inizio del mese è sospeso. Grave la situazione riscontrata nella maggior parte delle rastrelliere posizionate nei punti strategici della città: alcune sono arrugginite. Ma ancora più grave è lo stato delle bici. Alcune sono senza catena, altre senza fanali o con i manubri piegati. Ripetuti atti vandalici e intemperie hanno reso inservibile il parco bike sharing di Alassio che era stato introdotto sette anni fa e affidato alla società ravennate «C’entro in Bici» di Fulvio Tura Per questo motivo che l’Amministrazione comunale, su proposta dell’assessore al Turismo Angelo Galtieri, pure lui gira ad Alassio in bici, ha deciso di rivedere il «piano di mobilità ecologica».

«Le bici a pedalata assistita – dice l’assessore Galtieri – non consentono l’offerta di un servizio di buon livello e neppure una buona immagine al turismo cittadino. Dunque si è deciso per la rimozione delle rastrelliere, ad accezione di quella di piazza Libertà (nei pressi del Comune) perché elettrificata». Per il momento è stato sospeso il periodo di sperimentazione tenuto conto che, negli ultimi anni, sono emerse nuove modalità «autonome» talvolta anche on – line di gestione del servizio che consentono il noleggio tramite documenti di identità su supporto magnetico e carte di credito. Un servizio che, ad oggi, non è possibile garantire all’utenza con le bici oggi presenti nelle rastrelliere. Con questo non significa che Alassio non spingerà in futuro il bike sharing. Tutt’altro. «Per il momento – sottolinea lo stesso assessore e vicesindaco Galtieri- abbiamo deciso di sospenderlo. Ma è nostra intenzione quella di procedere ad una riorganizzazione completa da attuarsi con nuove strutture e biciclette rivolto alla miglioramento della mobilità ciclabile e pedonale e sicurezza di coloro che le utilizzeranno». Per ora è confermato l’intervento di rimozione e rottamazione delle attrezzature e biciclette inservibili e la donazione delle biciclette ancora funzionanti.

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