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“Albisola, il traffico rallenta i soccorsi”

Il traffico pesante, provocato in gran parte del casello della A10, utilizzato soprattutto in direzione porto, mette in crisi anche i soccorsi.
Lo segnala il Comitato Albisola Vivibile. Per un servizio effettuato dalla Croce Verde di Albisola Superiore programmato o territoriale, ossia senza l’ausilio né di sirene né di lampeggianti, tra andata e ritorno fra sede e ospedale, trascorre quasi un’ora e mezza. I tempi sono stati calcolati sui 1.711 servizi svolti lo scorso anno. Significa che un’autoambulanza e un equipaggio, nelle ore di punta restano «imprigionati» nel traffico caotico dell’Aurelia per tutto quel tempo, restando indisponibili per eventuali urgenze. Il presidente del sodalizio di via dei Conradi ha già segnalato il caso al Servizio di emergenza sanitaria 118 dell’Asl2 sulle tempistiche di intervento, ognuno dei quali è registrato con precisione alla partenza e al ritorno. Dai conteggi e dalle analisi, documentate dai fogli di viaggio, risulta che nel territorio albisolese il tempo medio di intervento è così distribuito: i servizi in urgenza con codice giallo e rosso sono stati 1.557, compresi il 22% stimato di codici verdi che non utilizzano sistemi di segnalazione di emergenza sia all’andata, sia al rientro. L’intera operazione di norma dura 45 minuti, sempre calcolati sugli interventi svolti lo scorso anno, per percorrere la breve distanza da coprire per raggiungere Valloria.
Ma il problema maggiore, come detto, è il ritorno in sede che non necessita l’uso dei sistemi di segnalazione di emergenza. «Nel corso di vari incontri tecnici, è emerso un nuovo inquietante problema. Sarebbe in progettazione una pista ciclopedonale Vado-Celle. Bellissima iniziativa. Peccato che nel tratto Savona-Albissola, per realizzare tale infrastruttura, sia prevista la soppressione dello spazio tratteggiato cosiddetto di emergenza tra le due corsie che oggi permette ai mezzi di soccorso di poter transitare, seppur con cautela, anche in caso di code». m.pi.

Albisola. Il traffico pesante, provocato in gran parte del casello della A10, utilizzato soprattutto in direzione porto, mette in crisi anche i soccorsi. Lo segnala il Comitato Albisola Vivibile. Per un servizio effettuato dalla Croce Verde di Albisola Superiore programmato o territoriale, ossia senza l’ausilio né di sirene né di lampeggianti, tra andata e ritorno fra sede e ospedale, trascorre quasi un’ora e mezza. I tempi sono stati calcolati sui 1.711 servizi svolti lo scorso anno. Significa che un’autoambulanza e un equipaggio, nelle ore di punta restano «imprigionati» nel traffico caotico dell’Aurelia per tutto quel tempo, restando indisponibili per eventuali urgenze. Il presidente del sodalizio di via dei Conradi ha già segnalato il caso al Servizio di emergenza sanitaria 118 dell’Asl2 sulle tempistiche di intervento, ognuno dei quali è registrato con precisione alla partenza e al ritorno. Dai conteggi e dalle analisi, documentate dai fogli di viaggio, risulta che nel territorio albisolese il tempo medio di intervento è così distribuito: i servizi in urgenza con codice giallo e rosso sono stati 1.557, compresi il 22% stimato di codici verdi che non utilizzano sistemi di segnalazione di emergenza sia all’andata, sia al rientro. L’intera operazione di norma dura 45 minuti, sempre calcolati sugli interventi svolti lo scorso anno, per percorrere la breve distanza da coprire per raggiungere Valloria. Ma il problema maggiore, come detto, è il ritorno in sede che non necessita l’uso dei sistemi di segnalazione di emergenza. «Nel corso di vari incontri tecnici, è emerso un nuovo inquietante problema. Sarebbe in progettazione una pista ciclopedonale Vado-Celle. Bellissima iniziativa. Peccato che nel tratto Savona-Albissola, per realizzare tale infrastruttura, sia prevista la soppressione dello spazio tratteggiato cosiddetto di emergenza tra le due corsie che oggi permette ai mezzi di soccorso di poter transitare, seppur con cautela, anche in caso di code».

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