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Genova. Ieri sembrava potessero essersi allontanate definitivamente, e invece stamane sono di nuovo qui, all’interno dell’area portuale di Genova Prà. Si tratta di una storia, quella di questo pod di 5 orche (ora 4), che sta assumendo connotati di assoluta straordinarietà, sotto più punti di vista.

Ecco quanto raccontano gli esperti di Limet: «Questi animali sono cosmopoliti, la loro presenza è diffusa in quasi tutti i mari del mondo, ma rimangono una rarità su queste acque. La Fondazione Acquario di Genova onlus, che gestisce un sito di raccolta dati sugli avvistamenti dei cetacei nel bacino del Mediterraneo, chiamato Intercet, sulla cui piattaforma confluiscono le segnalazioni di ben 40 istituti di ricerca, nel corso degli ultimi 20 anni ha registrato all’incirca 20.000 avvistamenti di mammiferi marini, di cui uno solo ha riguardato le orche. Era il 19 dicembre 2015, quando l’associazione CRAMA registrò la presenza di tre esemplari (2 adulti e un cucciolo) nel nord-ovest della Sardegna. Parlando di mar Ligure, bisogna scorrere parecchio indietro nel tempo: 1985 nei pressi di Capo Mele e 1970 al largo di Loano. Si capisce quindi la portata di ciò che sta avvenendo davanti al Capoluogo. Mai si era documentato prima qualcosa del genere: un pod di 4 esemplari adulti che staziona per ben due settimane così vicino alla linea di costa, addirittura all’interno di un’area portuale. Inutile dire come ancora non si sia riusciti a comprendere i motivi di tale condotta da parte degli animali. Da circa una settimana escono ed entrano dalla diga foranea per cacciare, ma non è chiaro se ed in quale misura ci stiano riuscendo. Si tratta di animali di notevoli dimensioni (5-7 metri la femmina, 6-8 metri il maschio, con casi anche di 9-10 metri) che necessitano di decine e decine di kg di pesce ogni giorno per nutrirsi. Non ci resta che continuare a seguire».

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