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Cisano. Spunta il giallo del timbra cartellini del Comune fuori uso nell’inchiesta sul dipendente infedele Gianni Grasso arrestato dai carabinieri per peculato e truffa ai danni dello Stato e che oggi sarà interrogato dal gip Ceccardi. Il 14 agosto, un violento temporale, aveva mandato in tilt la macchinetta tanto che, per registrare gli ingressi e le uscite dal Municipio, i dipendenti si preoccupavano di segnalarlo tempestivamente alla segreteria. Ma non Grasso, così come appurato dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Alassio che lo hanno filmato da agosto a ottobre.

E’ stato pedinato mentre si allontanava da Cisano con l’auto di servizio o con lo scuolabus durante l’orario di lavoro anche per andare a giocare al Lotto. Secondo l’accusa non si preoccupava di segnalare la presenza in Comune. C’è stata una negligenza di qualche superiore che ometteva di controllare il comportamento del dipendente? Gli era permesso di non registrare l’ingresso e l’uscita dal Municipio come invece facevano i colleghi? E’ un aspetto della vicenda che ora i militari vogliono accertare. Gli orari di entrata e uscita dal 14 agosto al 16 ottobre, giorno in cui i carabinieri hanno acquisito gli atti, Grasso li ha prodotti solo dopo la loro visita in Comune. Gli stipendi, nel frattempo, erano stati pagati regolarmente. Ci sono poi i filmati che dimostrano il comportamento inconsueto e anomalo di Gianni Grasso, ora gli arresti domiciliari, considerato «un dipendente valido e collaborativo». Appurato anche che il Peugeot Ranch del Comune rimaneva nella sua disponibilità anche la notte, dal lunedì al venerdì, (notte come accertato anche da filmati e fotografie h24), senza che nessuno si fosse mai accorto dell’assenza del mezzo. Con quello andava anche a giocare al Lotto: un maresciallo lo ha filmato addirittura all’interno della tabaccheria – ricevitoria davanti alle scuole di Leca. C’è poi un altro aspetto della vicenda ancora tutta da scrivere.

Il pm Cristiana Buttiglione ha autorizzato la trasmissione degli atti dell’inchiesta al Comune per poter aprire l’iter amministrativo circa la posizione del dipendente sulla base della quale potranno essere intrapresi eventuali provvedimenti che potrebbero andare dalla sospensione fino al licenziamento.

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