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Le scosse maggiori, avvenute a circa trenta minuti l’una dall’altra, a una profondità di 16 chilometri, sono state avvertite anche nelle metropoli di Chengdu e Chongqing.

È di 12 morti e 125 feriti il bilancio delle vittime del sisma di magnitudo 6 che ieri alle 22:55 locali (le 16:55 in Italia) ha colpito la città-prefettura di Yibin in Cina, nella provincia centromeridionale del Sichuan, una città che conta più di 673mila abitanti. Un evento sismico seguito da almeno 62 scosse di assestamento. Lo riferisce l’agenzia Xinhua.

Diversi gli edifici crollati per via della scossa, tra cui un hotel nella contea di Changning. Diverse le strade danneggiate. Rallentate le operazioni di soccorso ostacolate della violenta pioggia caduta dalla mattina sulle aree colpite. I soccorritori sono ancora impegnati nelle operazioni di ricerca e di salvataggio delle persone rimaste sotto le macerie, secondo le immagini trasmesse dall’emittente televisiva statale cinese, China Central Television (Cctv).

Il governo ha annunciato l’invio di diverse unità dei vigili del fuoco e altro personale specializzato, spiegando di aver spedito 5.000 tende, 10.000 letti pieghevoli e 20.000 coperte.

L’epicentro è stato individuato a circa 16 km di profondità, secondo le stime fatte dal China Earthquake Networks Center, in un’area nota per la pericolosità sismica. Gli ultimi terremoti più gravi in Cina si sono concentrati proprio tra le montagne dello Sichuan: nel 2008 un sisma di magnitudo 8 provocò la morte di 90.000 persone, con un epicentro distante appena 400 km da quello della scossa registrata ieri.

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