Lockdown nazionale nei festivi e prefestivi fino al 6 gennaio: chiusi bar, ristoranti e negozi. Nei quattro giorni lavorativi (28, 29,30 dicembre e 4 gennaio) consentiti gli spostamenti tra piccoli Comuni per una distanza di massimo 30 chilometri.
Via libera del governo al decreto sulla nuova stretta per le festività natalizie. Dal 24 dicembre al 6 gennaio l’Italia sarà zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e zona arancione nei giorni lavorativi. Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento è in vigore da oggi, 19 dicembre. Confermate in linea di massima le indicazioni emerse nei giorni scorsi.
L’intero territorio nazionale sarà zona arancione il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio. In questi giorni ci si potrà spostare esclusivamente all’interno del proprio comune senza giustificarne il motivo. Per venire incontro a comuni fino a 5000 abitanti fino a 30 km ma non nei capoluoghi di provincia. Rimangono chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e consegne a domicilio. I negozi saranno aperti fino alle 21. Nei giorni da zona rossa saranno chiusi i centri estetici, bar e ristoranti. Saranno invece aperti supermercati, negozi di alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie, parrucchieri e barbieri.
Parlando al termine del Consiglio dei Ministri, il premier Conte ha sottolineato che «è stata una decisione non facile, sofferta: dobbiamo rafforzare il regime di misure necessarie per cautelarci meglio anche in vista della ripresa delle attività di gennaio». «Le misure del governo hanno funzionato grazie alla responsabilità dei cittadini. È un metodo che ci ha evitato il lockdown generalizzato. Siamo partiti con il metodo a zone con RT a 1.7 e lo abbiamo riportato a 0.86, tanto che nei prossimi giorni tutte le Regioni possono diventare zona gialla».
Il premier ha poi ribadito l’impegno del governo per le categorie maggiormente penalizzate da questi provvedimenti: «Siamo al fianco degli operatori che saranno coinvolti da queste misure. Abbiamo sospeso contributi e tributi per coloro che hanno perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto dispone subito un ristoro di 645 milioni per i ristoranti e bar».
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