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Avrà una durata di 24 ore, ma gli orari cambieranno a seconda del settore.

Sciopero generale e nazionale per venerdì 25 ottobre convocato dai sindacati CUB (Confederazione Unitaria di Base) e SGB (Sindacato Generale di Base), della durata di 24 ore. Riguarderà tutti i settori, pubblici e privati, dai trasporti alla scuole, fino alla sanità.

Le motivazioni spiegate sinteticamente in un comunicato: «aumentare i salari e le pensioni, cancellare il Jobs Act e garantire lavoro stabile a tutti, ridurre l’orario di lavoro e i carichi di lavoro a parità di salario per rilanciare l’occupazione, cancellare la Fornero ed andare in pensione con 60 anni di anzianità o 35 di contributi […] contro la demonizzazione del pubblico in favore dei presunti slanci di efficienza del privato […] e contro l’incapacità di assicurare i servizi fondamentali per la cittadinanza in senso universalistico, come prevede la Costituzione».

Possibili disagi per chi dovrà muoversi con i mezzi di trasporto pubblici:

  • Amt Genova (compresa la ferrovia Genova – Casella): il personale viaggiante si astiene dal lavoro dalle 11.45 alle 15.45; il restante personale (comprese biglietterie, esattoria e servizio clienti) si astiene dal lavoro nella seconda del turno. Il servizio è garantito per le persone portatrici di handicap;
  • Ferrovie dello Stato ha annunciato che i suoi dipendenti potranno aderire allo sciopero tra le 21 di giovedì 24 ottobre alle 21 del giorno dopo. Qui i treni garantiti in Liguria;
  • per i dipendenti di Alitalia lo sciopero durerà per tutte le 24 ore di venerdì;
  • per il personale ENAV, che gestisce il traffico aereo civile, durerà dalle 13 alle 17 di venerdì, mentre per il personale ANPAC (Associazione Nazionale Professionale Aviazione Civile) durerà dalle 10 alle 14.
  • Autostrade: sciopero dalle ore 22 del 24 ottobre 2019 alle ore 22 del 25 ottobre 2019.

Per quanto riguarda la scuola, docenti e personale Ata potrebbero partecipare alla protesta, mettendo quindi a rischio le lezioni. L’Asl assicurerà, negli ospedali e nelle strutture sanitarie territoriali di propria competenza, il rispetto delle norme di legge sulla garanzia dei servizi pubblici essenziali e delle emergenze, per ridurre il più possibile eventuali disagi alla cittadinanza.

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