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Almeno otto persone hanno perso la vita e decine sono i feriti a causa di due terremoti che sabato hanno colpito le isole settentrionali delle Filippine, mentre molti ancora stavano dormendo. Entrambe le scosse hanno colpito la provincia di Batanes, un gruppo di isolotti scarsamente popolati a nord di Luzon, l’isola più grande della nazione.

I residenti terrorizzati sono fuggiti dalle loro abitazioni e le immagini sui media filippini hanno mostrato case in muratura crollate e profonde crepe nelle strade asfaltate.

I terremoti, di magnitudo 5.4 e 4.5, hanno colpito a distanza di poche ore l’uno dall’altro, stando a quanto riportato dal U.S. Geological Survey. Nessun allarme tsunami è stato emanato.

Molte persone stavano ancora dormendo quando la prima scossa ha colpito intorno alle 4:15 del mattino (le 22:15 di venerdì in Italia), seguita solo 4 ore dopo dalla seconda forte scossa.

Il Sindaco Raul de Sagon ha comunicato che 8 persone sono rimaste uccise e circa 60 ferite. La gravità delle ferite era ancora da stabilire.

Il sergente di polizia Uzi Villa ha aggiunto che al momento del prima forte scossa, molte persone erano nelle proprie abitazioni: «Abbiamo visto case tremare. Alcuni muri crollare ed investire le vittime – e conclude –. Alcune persone sono morte perché stavano dormendo profondamente dato che era ancora mattino presto».

Le Filippine fanno parte della Cintura di Fuoco del Pacifico, un arco di intensa attività sismica che dal Giappone, passa dall’Asia sud orientale e attraversa il bacino del Pacifico.

Il terremoto più recente del paese risale ad aprile, quando un sisma di magnitudo 6.3 colpì una regione a nord della capitale Manila, uccidendo 11 persone e facendo crollare un supermercato.

Anche il Giappone, altra regione fortemente sismica, è stato colpito da un forte terremoto di magnitudo 6.5 al largo delle coste della Prefettura di Mie verso le ore 3:30 del mattino di domenica (le 20:30 di sabato in Italia), secondo quanto riportato dall’Agenzia Meteorologica Giapponese.

Verificatosi alla profondità di 420 Km, il sisma è stato sentito nell’area di Kanto, dove è stato registrato un grado 3 sui 7 della scala di intensità sismica giapponese. Questa scala sismica è un sistema di misurazione usato in Giappone e Taiwan per indicare l’intensità dei terremoti. Viene misurata in unità dette shindo. Diversamente dalla scala di magnitudo Richter, la scala utilizzata dall’Agenzia Meteorologica Giapponese descrive l’intensità, cioè il grado di scuotimento in un punto determinato sulla superficie terrestre. Come risultato, la misurazione del terremoto varia da luogo a luogo.

Nessun allarme tsunami è stato emanato e non si registrano casi di danni o feriti.

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