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Roberto Silva è morto all’ospedale Cisanello, l’incidente domenica in Alta Versilia. Guidava con il fratello il gruppo ItalSilva-Desa, che produce prodotti noti nel mondo come lo Chanteclair e il Quasar.

Non ce l’ha fatta Roberto Silva, imprenditore milanese e cicloamatore 53enne. Dopo 48 ore di agonia all’ospedale Cisanello di Pisa, Silva è morto per le ferite riportate nell’incidente di domenica mattina alla tradizionale Gran Fondo della Versilia. L’imprenditore era rimasto coinvolto – insieme ad un altro ciclista, Alessio Lemma, 43enne di Milano ricoverato all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore con diverse fratture – in un incidente stradale avvenuto nella lunga discesa dal Cipollaio in Alta Versilia.

Inutile ogni tentativo da parte di Silva per evitare l’impatto contro un’auto che si trovava sulla strada dove si stava tenendo la gara e che stava risalendo la strada del Cipollaio in direzione opposta. Nell’impatto il ciclista aveva perso conoscenza ed era andato in arresto cardiaco. Soccorso e rianimato, poi portato in elicottero all’ospedale Cisanello in codice rosso, è rimasto in coma fino a ieri pomeriggio, quando è spirato.

Roberto Silva era a capo, insieme al fratello Ambrogio, della ItalSilva-Gruppo Desa che produce prodotti detergenti conosciuti in tutto il mondo come lo sgrassatore Chanteclair o il Quasar. Una famiglia molto conosciuta a Forte dei Marmi.

Silva gareggiava per il Team Maggi Off Road. La famiglia, seguendo le volontà dell’uomo, ha deciso di donare i suoi organi.

I rilievi dell’incidente sono stati effettuati dai Carabinieri e le indagini dovranno appurare se non fosse stato necessario segnalare l’incrocio tra la Provinciale e la strada privata da dove è sbucata l’auto che ha investito i due ciclisti.

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