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L’ultimo caso è stata una tragedia familiare a Boissano, che ha lasciato due minori, di 10 e 12 anni, senza genitori

I dati degli ultimi anni sono preoccupanti, basti pensare ai recenti casi di femminicidio, dall’inizio dell’anno ad oggi sono state 65 le donne uccise, nel 2017 erano state 123, nell’80,5% dei casi ad ucciderle è stata una persona che conoscevano, mentre nel restante 35,8% il loro partner.

L’ultima è stata R.Z., 42enne di origine peruviana, nella mattinata del 17 novembre in una villetta a Boissano, soffocata con un cuscino dal marito, M.B. in seguito ad un litigio.Tragedia familiare che ha lasciato due minori, uno di 10 e l’altro di 12 anni, senza genitori. Al momento assistiti da parenti e da uno psicologo nel pronto soccorso pediatrico pietrese.

Diversi sono stati i casi in Campania. Il 15 novembre a Vairano Patenore, un maresciallo della finanza di 54 anni, Marcello de Prata, ha ucciso la moglie Antonella, insegnante di 45 anni, e la cognata Rosanna Laurenza, prima di togliersi la vita. Dopo essere entrato nella cartoleria di famiglia, ha sparato 15 colpi con la pistola d’ordinanza.

Il 3 novembre a Sala Consilina nel Salernitano, Gimino Chirichella, uomo di 48 anni, ha dato fuoco all’abitazione dove viveva con la compagna Violeta Senchiu di 32 anni. La donna non è sopravvissuta alle ustioni, mentre i 3 figli della coppia si sono salvati poiché si trovavano nel cortile.

Il tragico bilancio rischiava di essere aggiornato già nella giornata di ieri, poiché a Civitanova Marche, in provincia di Macerata, nel pomeriggio del 17 novembre un uomo, cittadino macedone di 32 anni, ha lanciato dell’acido contro la moglie e l’ha in seguito accoltellata all’addome e alla schiena dentro ad un ristorante, prima che questi venisse arrestato. La donna è stata subito portata in ospedale, fortunatamente l’acido ha raggiunto solo il giubbotto della donna.

Secondo quanto riportato dall’ISTAT, Istituto Nazionale di Statistica, il 31,5% delle donne tra 16-70 anni (6 milioni 788 mila) ha subito nel corso della sua vita una forma di violenza fisica o sessuale. Il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subito violenza fisica mentre il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il restante 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi di violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

Le forme più grave di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Le violenze fisiche sono per la maggior parte opera di partner o ex compagni della vittima, mentre la violenza nelle relazioni di coppia degli ultimi 5 anni, ha riguardato il 4,9% delle donne, circa 1 milione 19 mila.

I numerosi casi di cronaca ci mostrano come spesso, questi tipi di violenza, sfocino in omicidio. Secondo quanto riportato dall’Inchiesta con analisi statistica sul femminicidio in Italia del 2017 a cura di Fabio Bartolomeo: “Sono circa 150 casi all’anno di femminicidio in Italia, 157 nel 2012, 179 nel 2013, 152 nel 2014, 141 nel 2015, 145 nel 2016, un totale di circa 600 omicidi negli ultimi quattro anni. Significa che in Italia ogni due giorni (circa) viene uccisa una donna.”

Il 13 novembre l’on. Sara Foscolo aveva portato all’attenzione della Camera dei Deputati il grave problema della violenza sulle donne, proponendo iniziative volte a contrastarla. Secondo quanto riportato dalla deputata della Lega, il Governo si impegna ad assicurare finanziamenti adeguati, interventi volti a colmare le lacune del sistema, prevenire, informare e proteggere le donne coinvolte. “ Una serie di interventi organici affinché si possano proteggere le vittime, e non i loro carnefici. In quel caso, si potrà arginare l’odioso fenomeno della violenza sulle donne. E fare sì che ‘femminicidio’ appaia sempre meno sulle cronache quotidiane, per restare soltanto una parola sul vocabolario”.

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