Spettacolo fuori concorso per la rassegna Luciana Costantino 2022.
Savona. “Donne informate sui fatti” spettacolo fuori concorso venerdì 3 giugno alle 21 per la rassegna Luciana Costantino 2022 di Carlo Fruttero con Serena Alberti, Paola Luperto, Alessia Mela, Daria Vitale, Antonella Micali, Paola Veninata, Annalina Brizio. Interventi musicali: Francesca Mareri, allestimento scenico: Cristina Coscia e Marco Machiavelli, costumi: Antonella Micali, tecnici: Piero Saglietto, Dario Bruzzone, Federico Manera per la regia di Alessandro Manera con la Compagnia Ramaiolo in scena.
Sinossi
Sette donne, coinvolte in maniera diversa in una vicenda gialla, raccontano, ciascuna dal suo punto di vista l’accaduto, facendo emergere la verità “a spicchi”, come afferma l’autore, fino a comporre la vicenda nella sua completezza.
La Bidella pettegola che spera finalmente in un momento di notorietà. La Barista frivola e disinibita. La Carbiniera zelante e pistina. La Figlia viziata e snob. La Migliore amica, determinata e chic,. La Giornalista pragmatica e alla perenne ricerca dello scoop. La Volontaria molto pia e con la lacrima facile.
La pièce è tratta dall’omonimo romanzo di Carlo Fruttero, un’opera originale nella struttura e molto accattivante che non si limita a descrivere una vicenda gialla, anzi sembra quasi che la ricerca dell’assassino sia solo un pretesto per sfiorare con leggerezza i tanti “mondi” che popolano la città.
L’ambiente legato allo sfruttamento della prostituzione di giovani immigrate con i suoi papponi e profittatori, ma anche con i volontari che cercano di strapparle a quella vita. Una ricca borghesia estremamente snob con i suoi vezzi ormai quasi fuori dal tempo. I media avidi di notizie, possibilmente scandalistiche. I rioni popolari, animati da pettegolezzi, piccole invidie e baretti di quartiere. Il “trattamento di riguardo” riservato dagli inquirenti di alto rango al potente di turno.
Note di regia
Leggendo il Romanzo di Carlo Fruttero “Donne informate sui fatti”, non si può non immaginarlo rappresentato su un palcoscenico. Le donne che raccontano la vicenda gialla sono caratterizzate in modo sorprendente, prendono vita e “saltano” fuori” dalle pagine del libro. Pare chiedano solo di essere portate in scena.
Ognuna delle sette “donne informate sui fatti”, caratterizzata da peculiarità ben precise, è più o meno coinvolta in una vicenda gialla: c’è la Bidella pettegola che spera finalmente in un momento di notorietà, la Barista frivola e disinibita, LaCarabiniera zelante e “pistina”, la Figlia viziata e snob, la Migliore amica, determinata e molto chic, la Giornalista pragmatica e alla perenne ricerca dello scoop e la Volontaria molto pia e con la lacrima facile.
Dai loro racconti la verità viene fuori pian piano, a “spicchi”, come dice l’autore, fino a comporre la vicenda nella sua completezza.
Ma il romanzo non si limita a descrivere la vicenda gialla, anzi sembra quasi che la ricerca di un assassino sia solo un pretesto usato dall’autore per sfiorare con leggerezza i tanti “mondi” che popolano la città.
L’ambiente legato allo sfruttamento della prostituzione di giovani immigrate, con i suoi papponi e profittatori, ma anche con i volontari che cercano di strapparle a quella vita. Una ricca borghesia estremamente snob con i suoi vezzi ormai quasi fuori dal tempo. I media avidi di notizie, possibilmente scandalistiche. I rioni popolari, animati da pettegolezzi e piccole invidie e baretti di quartiere. Il trattamento di riguardo riservato dagli inquirenti di alto rango al potente di turno.
Ritmo stringente, scenografia diversificata e caratterizzante per ogni personaggio, registri recitativi propri del loro ceto sociale di appartenenza e, non ultimo, un accompagnamento musicale dal vivo, sono gli ingredienti utilizzati per ricreare l’ambiente del romanzo e dare voce e corpo ai suoi personaggi.
Uno spettacolo pensato e nato in periodo di pandemia che, grazie alla sua struttura “individuale”, è stato possibile allestire a distanza attraverso le piattaforme telematiche e che potrà essere rappresentato anche in situazioni di distanziamento sociale.
Alessandro Manera
Chi sono “I Ramaioli”
Alcuni anni fa, un gruppo di imperiesi, appassionati di teatro, provenienti da esperienze artistiche diverse si conoscono, si frequentano, si apprezzano, fanno alcune esperienze insieme e finalmente nel 2011 decidono di fondare una nuova compagnia: il RAMAIOLO IN SCENA
L’origine del nome riprende uno scambio di battute tra i protagonisti della commedia di Neil Simon, La Strana Coppia, il primo spettacolo prodotto dalla Compagnia: “Fesso ignorante, questo non è un mestolo, ma un ramaiolo!”. Una battuta piaciuta e ripetuta talmente tante volte da diventarne il “marchio”.
Il buon riscontro ottenuto, ha spinto il gruppo a continuare, allestendo negli anni successivi il divertente giallo demenziale La stanza del delitto di Jack Sharkey e la sempreverde Fiore di Cactus di Pierre Barillet e Jean Pierre Gredy, ottenendo ancora brillanti successi e prestigiosi riconoscimenti a rassegne teatrali nazionali. Più recentemente la Compagnia ha messo in scena Il prigioniero della seconda strada ancora di Neil Simon, una commedia che pur mantenendosi nel filone brillante, affronta con la consueta ironia dell’autore newyorkese, temi di carattere più seri; La Donna in 3D, un viaggio nell’universo femminile attraverso monologhi, poesie, sketch e canzoni che ritraggono la donna nelle sue tre dimensioni di femmina, compagna e madre, e l’originale cena con delitto di Chiara Merlino: La lunga giornata del commissario Biancofiore; Quando il gatto non c’è… di Johnnie Mortimer e Brian Cooke, una commedia all’insegna della leggerezza e del divertimento ha accompagnato e accompagna ancora i ramaioli proponendo una gradevole serata “scacciapensieri” in rassegne e concorsi nazionali. E’ la volta poi di Con-divisione: un’opera inedita di Chiara Merlino, scritta appositamente per il “Ramaiolo” basatai su osservazioni della realtà quotidiana legata ormai in maniera imprescindibile al mondo digitale.
Con Donne informate sui fatti di Carlo Fruttero, la compagnia ha affrontato una nuova avventura: lo spettacolo infatti è stato pensato e realizzato in periodo di pandemia. Grazie alla sua struttura “individuale”, è stato possibile allestirlo a distanza attraverso le piattaforme telematiche e, per lo stesso motivo, potrà essere rappresentato anche in situazioni di distanziamento sociale.
Amore per il teatro, impegno, cura per i particolari, eleganza stilistica, spirito di sacrificio, affiatamento, amicizia, curiosità, voglia di migliorare sono gli ingredienti che animano il gruppo, e che i Ramaioli mettono quotidianamente in campo per cercare di offrire al pubblico, pur con i limiti dovuti alla loro amatorialità, gradevoli momenti di buon teatro.
c.s.
Crediti immagini: Marco Macchiavelli
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