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Nulla da far perdere il sonno, ma le probabilità che una roccia spaziale possa colpirci sono (leggermente) sopra lo zero.

Un asteroide di larghezza circa doppia del bolide che esplose nell’atmosfera sopra la Russia nel 2013 è previsto approcciare al nostro pianeta entro settembre, e c’è una piccolissima possibilità che possa impattare con la Terra.

Quasi certamente non accadrà. L’asteroide 2006QV89 ha attualmente una probabilità su 7299 di colpire la Terra nel mattino del 9 settembre, stando alle stime dell’European Space Agency. L’Agenzia Spaziale Europea, ha stilato una lista dei principali 10 oggetti cosmici con una possiblità maggiore dello zero di impattare il nostro pianeta.

L’attuale modello relativo all’orbita mostra che l’asteroide passerà all’inizio di settembre vicino alla Terra ad una distanza di 0,04587 UA (6,8 milioni di Km), ma ESA fa sapere che c’è approssimativamente un centesimo dell’1% di possibilità che il modello non sia corretto e che l’asteroide colpisca il nostro pianeta.

Con un diametro stimato di circa 40 metri ed una velocità di 12,32 Km/s, potrebbe essere il tipo di impatto da meteoride a cui capita di assistere solo ogni pochi decenni e, come ha fatto notare recentemente l’amministratore della NASA Jim Bridenstine: «Questi eventi non sono rari. Accadono. Dobbiamo assicurarci che la gente capisca che qui non si sta parlando di Hollywood o di un film. Si sta parlando di proteggere il solo pianeta che conosciamo, al momento, in grado di ospitare la vita, il pianeta Terra.», chiarendo che solo in questo secolo potremmo trovarci spettatori di alcuni altri eventi di questo tipo.

Per meglio stimare le probabilità che 2006QV89 possa darci qualche problema, ESA ha effettuato controlli e misurazioni di circa un decennio di immagini in loro possesso, ma gli attuali risutati ancora danno una probabilità di impatto.

Ancora una volta la storia recente ci ha dimostrato come a volte gli asteroidi più pericolosi siano quelli che ancora non abbiamo individuato. Ad esempio, il bolide che fece esplodere migliaia di finestre in Russia sei anni fa proveniva da dietro l’ombra del sole e non era stato individuato dagli astronomi fino a quando non ha impattato con la nostra atmosfera.

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