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Capire vantaggi e svantaggi in confronto ai fornelli tradizionali alimentati a gas.

Oggi parliamo di piani cottura, per capire vantaggi e svantaggi in confronto ai fornelli tradizionali alimentati a gas.

Partiamo col dire che i paini di cottura a gas hanno rendimento bassi, nell’ordine del 35/40% a causa dell’elevata dispersione, infatti buona parte del calore sprigionato dalla fiamma finisce nell’ambiente e per l’elevata presenza di aria immessa nella rete nei momenti di maggior consumo, che ne abbatte la qualità del combustibile.

Ora di seguito le differenze tra piani radianti, alogeni e a induzioni.

Piano radiante e Piano alogeno

I piani radianti e alogeni non sono convenienti come si pensa, il loro rendimento termico (45-60% circa), è si superiore al gas, ma lontano dall’efficienza assicurata dalla tecnologia a induzione.

Il piano radiante ha una resistenza elettrica sotto la superficie di vetroceramica.

Il calore generato dalla resistenza scalda le pentole per trasmissione, dopo aver scaldato il piano.

Quello alogeno il funzionamento è simile: solo che al posto della resistenza, c’è una lampada a infrarossi.

In tutti i due casi però, lo spreco di energia è consistente, perché il piano in vetroceramica trattiene molto calore.

Piano radiante a induzione

Con il sistema a induzione, invece, il rendimento è altissimo, nell’ordine del 90%.

L’efficienza dell’induzione è dato dalle bobine sotto il piano di vetroceramica.

Quest’ultime alimentate dall’energia elettrica, generano un campo magnetico che si trasferisce direttamente alle pentole, scaldandole.

Ma che tipo di pentole occorrono?

Perché l’induzione funzione occorre che le pentole abbiano un fondo perfettamente piatto con uno strato inferiore di materiale ferroso.

L’acquisto di un piano a induzione implica la sostituzione delle pentole di rame, alluminio e terracotta, così come pure di quelle antiaderenti con il fondo di alluminio.

Esiste anche una soluzione ibrida ovvero l’utilizzo di dischi adattatori (costo 10-15 euro all’uno) che permettono l’uso sul fornello ad induzione di tutti i tipi di pentole, però sconsigliati per lunghi periodi d’uso, in quanto allungano sensibilmente i tempi di cottura, aumentato i costi di gestione.

Bolletta e potenza

Il primo fattore da considerare è la potenza elettrica assorbita: utilizzando contemporaneamente più zone cottura è facile sforare i classici 3 kW, soprattutto se abbiamo acceso qualche altro elettrodomestico.

Molti piani consentono di autolimitare l’assorbimento massimo per evitare distacchi della corrente, ma potrebbe essere necessario aumentare la potenza contrattuale con relativi costi una tantum per il passaggio e aumento dei costi fissi in bolletta.

Importantissimo poi, prima di installare un sistema di questo tipo, è bene verificare l’impianto elettrico per capire se la linea di alimentazione è adeguata.

Sicurezza, qualità e tempi di cottura

Però vi sono anche i molteplici vantaggi dell’induzione.

Prima cosa la praticità (il piano è tutto liscio, quindi facilissimo da pulire), ma anche di sicurezza, grazie all’assenza di fiamme e di rischi dovuti a eventuali fughe di gas.

La superficie di vetroceramica, rimane fredda intorno alle pentole, riducendo la possibilità di scottarsi.

La cottura è più rapida e precisa, perché si possono impostare diversi livelli di temperatura: c’è anche la funzione booster per far bollire l’acqua in pochissimo tempo; il calore si diffonde in modo uniforme sulla pentola, senza le tipiche dispersioni che avvengono con i fornelli a gas.

Sono una soluzione ideale per b&b, residence o appartamenti dati saltuariamente in affitto, riducendo le problematiche che possono insorgere dall’incuria o dall’incauto uso di inquilini maldestri.

Costi, consumi ed etichetta energetica

I piani a induzione costano poco di più di rispetto a quelli tradizionali, (una nota catena di negozi svedese specializzata in arredamento da montare in kit di montaggio, li propone a partre da 49,90 €).

Bisogna mettere in conto un l’aggravio delle bollette elettriche, se si decide di aumentare la potenza del contatore ma di controparte avremo i benefici sopra esposti.

Se infine avessimo la possibilità di usufruire di energia elettrica autoprodotta da un impianto fotovoltaico, i questo caso la convenienza è fuori discussione.

Gianluca Gargiulo

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