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Il suo consumo porta all’addebito di una penale in bolletta. L’energia reattiva è un’energia che viene assorbita dalle macchine elettriche ma che non viene effettivamente impiegata per produrre lavoro utile (calore, forza, movimento). Questa energia è collegata al campo elettromagnetico necessario alla macchina per poter funzionare.

Per comprendere meglio possiamo immaginare che l’energia reattiva si scambia continuamente tra il carico e il generatore, scorrendo avanti e indietro sulla rete ma senza essere realmente consumata.

L’energia reattiva, non viene consumata dal cliente finale, ma addebitata con una penale, perché viene comunque trasportata sulla rete nazionale producendo delle perdite sulle linee di distribuzione. Ma è necessaria per il funzionamento stesso dei motori e non può mai essere eliminata completamente, tuttavia si può limitare con degli accorgimenti.

L’operazione che si attua per ridurre l’energia reattiva si chiama appunto rifasamento. Un impianto che assorbe molta energia reattiva richiede più corrente di quanta ne richiederebbe se fosse correttamente rifasato. Ovvero si collegano dei condensatori di rifasamento in parallelo ai carichi. I condensatori funzionano come generatori di potenza reattiva e forniscono l’energia reattiva necessaria che così non viene prelevata dalla rete elettrica.

In questo modo si riduce l’intensità di corrente circolante e lo sfasamento tra tensione e corrente. Con un impianto correttamente rifasato pagherai in bolletta solo l’energia che effettivamente utilizzi.

Il rifasamento inoltre comporta anche molti altri benefici: diminuzione delle perdite di energia per riscaldamento dei cavi, maggiore potenzialità dell’impianto ed un minore riscaldamento del trasformatore.

Gianluca Gargiulo

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