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Iniziative di ASL2 in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer. Incontro pubblico dedicato alle tematiche della Malattia di Alzheimer.

Il morbo di Alzheimer è purtroppo una patologia invalidante, piuttosto diffusa, prevalente nell’età più avanzata della popolazione, che ad oggi non ha ancora una cura, ma che può essere contenuta e gestita grazie a terapie farmacologiche e strategie comportamentali adottate da parte del personale sanitario, ma anche grazie al sostegno ed all’affetto delle famiglie e degli amici dei pazienti.

Per questa ragione è stato organizzato a Savona, venerdì 23 settembre dalle ore 15, un incontro rivolto alla cittadinanza, coinvolgendo anche le scuole secondarie di secondo grado, al fine di fornire utili informazioni sulla malattia, su come comportarsi come parente o conoscente del malato e di quali siano gli strumenti assistenziali possibili, per affrontare nel modo migliore questa patologia.

A seguire, ci sarà la proiezione del docufilm “Perdutamente” diretto da Paolo Ruffini, un film che come lui stesso racconta, parla di amore, quello necessario per accudire le persone affette da questa malattia. All’incontro sarà presente anche l’attore-regista che porterà l’esperienza maturata durante le riprese.

Programma completo:

  • saluto delle Autorità;
  • intervento della professoressa Clara Simioni, presidente dell’Associazione Alzheimer Savona (“A.A.S”);
  • intervento dell’avv. Massimo Botta per gli aspetti legali- burocratici legati alla malattia;
  • Dr. Giuseppe Russo Responsabile S.S.D Demenze e coordinatore CDCD Asl 2 Liguria;
  • Dr.ssa Giulia Alessandria Psicologa, Psicoterapeuta – CDCD Asl 2 Liguria.
  • proiezione del film documentario “Perdutamente” con la partecipazione dell’attore e regista Paolo Ruffini.

Organizzatori:

  • S.S.D. Demenze ASL2 Liguria
  • Associazione Alzheimer Savona

Patrocinio:

  • Comune di Savona

Sostegno:

  • Coop Liguria

Nella giornata del 24 Settembre 2022 in Piazza Sisto IV a Savona, sarà allestito un gazebo informativo, dove personale Asl proporrà un test di autovalutazione, per effettuare uno screening sulla popolazione ed individuare eventuali persone con iniziali disturbi cognitivi.

Tali soggetti, dopo una valutazione dell’équipe multidisciplinare potranno essere presi in carico dagli ambulatori presenti sul territorio. Verrà inoltre distribuito un volantino di presentazione dei CDCD suddivisi per ASL di riferimento.

La malattia

La Demenza rappresenta una patologia neurodegenerativa a decorso progressivo e ingravescente, ad alto impatto socio-sanitario, che colpisce la memoria, le abilità cognitive e comportamentali, interferendo, in ultima analisi, con la capacità di svolgere le attività quotidiane.

Definita dall’OMS “una priorità mondiale di salute pubblica”, è tra le principali cause di disabilità nei soggetti con età avanzata.

Al mondo le persone che convivono con problemi di demenza sono più di 47 milioni; si prevede che nel 2050 questo numero sarà triplicato. La prevalenza delle forme più comuni aumenta con l’avanzare dell’età anagrafica, fino a raggiungere il 15-20% nei soggetti over 80 anni.

A questo dato va aggiunto un numero almeno equivalente, se non superiore, di soggetti affetti da altre forme di demenza (fronto-temporale, a corpi di Lewy, vascolari e miste).

Sulla base di studi epidemiologici, si stima che in Liguria, dove il 28,4% della popolazione presenta più di 65 anni, circa 30.000 soggetti siano affetti da una qualsiasi forma di demenza, anche se solo 17.000 afferiscono al Servizio Socio Sanitario.

Nel nostro Paese per diagnosticare correttamente la demenza sono necessari almeno due anni.

Nel 31,9 % dei casi è inizialmente identificata un’altra condizione morbosa, quale la depressione o il declino cognitivo, con conseguente gestione frammentata del percorso di cura.

I ritardi diagnostici spesso sono correlati alla non conoscenza della malattia, spesso confusa con la vecchiaia, ed al rifiuto da parte dei soggetti di eseguire accertamenti clinici.

Lo scopo della nostra iniziativa parte proprio da questo presupposto e cioè di far conoscere a più persone possibili, le forme cliniche iniziali, a non demonizzare la malattia, perché un qualsiasi ritardo nella diagnosi, non permette le cure necessarie a farne rallentare la progressione.

c.s.

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