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La Liguria spicca per indice di specializzazione artigiana giovanile

La Liguria spicca per incidenza sociale di microimprese artigiane giovanili e per indice di specializzazione artigiana giovanile. Grasso (Confartigianato): «Una delle regioni più vocate all’artigianato under 35: continuare a sostenere i nostri giovani per salvaguardare il futuro del settore»

Ogni 10 mila giovani italiani con meno di 35 anni si contano 67 imprese artigiane giovanili. Il valore è superato soprattutto in Liguria, dove se ne contano 104, seguita da Piemonte con 98 imprese, Valle d’Aosta (94 imprese) e Toscana (90 imprese). Numeri che pongono la nostra regione al primo posto in Italia per incidenza sociale delle imprese artigiane giovanili. Spiccano anche le province: dopo Prato (138 imprese), si contano oltre 100 imprese artigiane giovanili a Imperia (137 imprese), Reggio Emilia (130 imprese) e Savona (128 imprese). Ma tutte le province liguri hanno numeri sopra la media nazionale: Genova è 16esima (92 imprese), La Spezia 30esima (84 imprese). I dati emergono dall’ultima analisi dell’Ufficio studi Confartigianato su fonte Unioncamere-Infocamere.

La Liguria spicca anche per indice di specializzazione artigiana giovanile: tra i più alti valori in Italia, dopo Valle d’Aosta (138) e Piemonte (136), si piazza al terzo posto proprio la Liguria, con un indice pari a 126. Anche in questo caso, tra le province con il maggiore tasso di specializzazione d’Italia, spiccano due territori liguri: Imperia e Savona, entrambe con un indice pari a 147 (nono posto in classifica). Più indietro (ma non di molto), Genova e La Spezia, anch’esse appaiate, al 38esimo posto, con un valore pari a 115.

La Liguria si mostra una delle regioni italiane più vocate all’imprenditorialità artigiana giovanile – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Il che è un positivo segnale di vivacità, soprattutto in quadro in cui, purtroppo, emergono ancora delle difficoltà nel settore, anche tra gli under 35. Per questo è indispensabile continuare a sostenere in modo incisivo queste realtà, che rappresentano del resto il futuro dell’intero settore: in gioco non c’è solo il lavoro dei giovani liguri, ma anche il rischio di cancellare lunghe tradizioni e straordinarie capacità dei nostri mestieri”.

Sul territorio ligure si contano 4.682 imprese artigiane giovanili, il 10,6% dell’artigianato totale della regione. Le microimprese guidate dai giovani sono calate del 4,7% rispetto al 2016 (terzo trend meno pesante d’Italia, contro un calo nazionale del 6,1%). Tra i principali settori di attività, il manifatturiero (514 imprese) e le costruzioni (2.733, ben il 58,4% del totale, prima incidenza in Italia). Seguono i servizi alle imprese (531) e i servizi alle persone (885).
A livello provinciale, Genova conta la maggior parte di microimprese under 35: 2.261 (-3,9% sul 2016), di cui 267 attive nel manifatturiero, 1.281 nelle costruzioni, 282 nei servizi alle imprese e 423 nei servizi alle persone. Segue Savona, con 1.012 realtà (-7,3%). Nel manifatturiero lavorano in 78, nelle costruzioni 632, nei servizi alle imprese 105 e in quelli alle persone 192.

A Imperia si contano 865 microimprese guidate da giovani (-3,7%): 84 nel manifatturiero, 558 nelle costruzioni, 78 nei servizi alle imprese e 143 nei servizi alle persone. Infine La Spezia, con 544 microimprese under 35 (-4,9%): di queste, 85 sono attive nella manifattura artigiana, 262 nelle costruzioni, 66 nei servizi alle imprese e 127 in quelli alle persone.

C.S.

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