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Dall’altra parte del mondo, al Polo Sud nella base “Concordia”, da tre mesi è custodita come una reliquia una scultura realizzata da Flavio Furlani raffigurante un mazzetto di violette con con la targa “Liguria- Italia Le Violette di Villanova d’Albenga” del Comitato “La donna delle Violette”. l’ha portata con se il dott. Alberto Razeto, in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Imperia, primo medico in missione in Antartide. «Siamo alla fine dell’estate con il sole che comincia a tramontare regalando spettacolari effetti – racconta in esclusiva per la Stampa dal suo studio della base Concordia – Siamo ormai soli dal momento che l’ultimo aereo con i colleghi del team “estivi” è decollato qualche giorno fa. Alla base è attiva un’équipe di scienziati, ricercatori e studiosi selezionati dall’Enea. Ci stiamo preparando per l’inverno. Unico rammarico? Aver perso l’occasione di far conoscere la base attraverso un collegamento con il festival di Sanremo». La «Base Concordia» però si è fatta conoscere nel vecchio Continente in un altro modo: «Qualche settimana fa ci siamo collegati con Parlamento europeo, un’altra bella esperienza». Ma è la violetta di Villanova diventata, in qualche modo, la testimonial di questa missione.

Merito del Comitato “La donna delle Violette” e dello scultore Flavio Furlani che da tempo è impegnato nella valorizzazione della coltivazione di questa tipicità della Piana. Per anni veniva venduta nell’odierna piazza Mazzini, poi spostata nella zona porticata detta “Barbacana”. Alberto Razeto era rimasto affascinato dalla storia che gli era stata raccontata prima di lasciare l’Italia. «Non era possibile portare vasetti di pesto al Polo Sud – dice sorridendo il medico che da 15 anni è in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Imperia – ma quella scultura, in valigia, insieme ad un ebook pieno di libri da leggere ed altri effetti personali per questo lungo periodo di lavoro, ha trovato posto». La missione di Razeto è molto lunga: in Antartide ha già trascorso Natale e Capodanno, quindi si prepara a festeggiar la Pasqua. Resterà un anno nella stazione italo-francese in Antartide a 3.233 metri sul livello del mare gestita dall’Enea assicurando gli interventi di primo soccorso e l’assistenza sanitaria al personale impegnato nelle attività scientifiche.

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