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Il maltempo degli scorsi giorni ha colpito duramente tutto il territorio nazionale. Numerosi sono stati gli interventi dei Vigili del Fuoco, occupati soprattutto nella rimozione di alberi e rami caduti.

A Savona, che vanta un patrimonio arboreo di oltre 5 mila piante, sono stati 50 gli alberi caduti e 150 quelli danneggiati dal maltempo. E’ stato necessario l’intervento dei tecnici dell’Ata per liberare giardini, strade e viali. Il forte vento, la cui velocità, misurata dall’Istituto Nautico di Savona, ammontava ad oltre 110 km/h, ha causato la torsione delle piante, lo strappo delle radici e il conseguente crollo. La massima intensità, intorno ai 160 km/h, è stata registrata in zona Cadiboda. Soltanto le palme, grazie alla loro elasticità, hanno resistito alla tromba d’aria. Le situazioni più critiche, causate dalla caduta di alberi, si sono verificate a Vado Ligure sull’Aurelia, di fronte al Bar Sport all’incrocio con via Ferraris; a Spotorno, in via Laiolo, dove è stato richiesto l’intervento di un geologo e ad Albenga in località San Fedele.

Anche Genova è stata colpita dalla “strage di alberi”. Il 29 ottobre una pianta è caduta sull’autostrada A10 tra Pegli e Prà provocando un tamponamento. Fortunatamente c’è stato un solo ferito non grave, che è stato subito trasportato in ospedale. All’interno dell’area dell’ospedale San Martino, un tronco è caduto su alcune vetture in sosta, senza provocare feriti. In Via Zara, nel quartiere Albaro, è intervenuto il VVF in sostegno ai Vigili del Fuoco per la rimozione di alberi caduti. La strada è stata messa in sicurezza e riaperta in poco tempo. Il 30 ottobre la Casa della Salute di Genova Struppa è rimasta chiusa proprio in seguito al crollo di due alberi, avvenuto nella serata del 29 ottobre, con la conseguenza rottura di alcune vetrate della struttura. In via Marras una squadra dei Vigili del Fuoco ha dovuto far evacuare le abitazioni dei civici 10-12-14, con un totale di 9 persone, a causa della caduta di un grosso albero.

Il fenomeno ha colpito gravemente tutta la Nazione, provocando ingenti danni soprattutto alla capitale. Si parla di almeno 550 interventi effettuati dai Vigili del Fuoco di Roma per la caduta di alberi o di rami crollati. Sono intervenuti anche agenti della polizia locale e volontari della Protezione Civile, impegnati nella messa in sicurezza della città.

Incredibili le immagini provenienti dal Trentino e dal Veneto, in 24 ore sono andati persi più di 1 milione di metri cubi di foresta. Una tromba d’aria a 150 km/h ha devastato intere foreste in Trentino, Alto Adige e Veneto. Sull’altopiano di Asiago nella giornata del 29 ottobre sono stati devastati i boschi del comprensorio dei Sette Comuni, sono stati abbattuti tra i 250 mila e i 300 mila alberi e piante. Stessa sorte per i boschi del Comelico e della Val Visdende in provincia di Belluno.

È stata distrutta dal maltempo anche la foresta rossa di Stradivari della Val Saidera a Treviso.

“Sono state isolate la valli della val Cellina, Val Vajont, Val Degano, l’alta Val Tagliamento, la zona di Sauris e dal Friuli la località turistica di Sappada e altre fazioni isolate in un territorio di 300 km quadrati”, dichiara Franco Polo coordinatore delle guide ambientali Aigae del Friuli Venezia Giulia “Il danno al patrimonio naturale è pesante con ferite che non si rimargineranno subito. Ora tocca ricostruire, preservare e capire che si può ancora vivere con la natura anche perché queste zone sono un inno alla vita”.

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