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La sentenza emessa dal giudice del lavoro Alessandra Coccoli.

Una sentenza, definita in gergo giuridico “pilota”, e che finalmente apre una grande speranza a tutti coloro che sono stati vittima dell’amianto o ai famigliari di chi si è ammalato sul lavoro per questa terribile sostanza. Ed è stato il Tribunale di Savona, con il giudice del lavoro Alessandra Coccoli, ad emettere una sentenza che adesso apre scenari di speranza per tante persone.

Dopo due anni di processo il giudice del lavoro ha riconosciuto alla moglie ed alla figlia di un macchinista delle Ferrovie dello Stato un risarcimento di quasi 500 mila euro per danno biologico dopo che il lavoratore, che dal 1957 al 1983 aveva condotto locomotive a vapore e poi quelle elettriche, era stato colpito da un mesotelioma pleurico che nel giro di pochi mesi lo aveva condotto alla morte. Dopo due anni di testimonianze, con le parti che hanno portato in giudizio prove documentali e testimonianze, è arrivato un verdetto che sicuramente sarà adesso seguito in altri Tribunali, principalmente del Piemonte, dove le morti sul lavoro per l’amianto sono state quanto mai numerose.

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