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Gli scenari possibili dopo la consultazione.

I numeri sono stati chiari fin dalla prima proiezione e, in pratica, hanno rispecchiato quanto prevedevano gli analisti politici. In Italia, dopo il voto di ieri, esistono tre forze: il Movimento 5 Stelle, primo partito che ottiene il 31% dei consensi, il Centrodestra, prima coalizione con il 37% ed il Pd, grande sconfitto, che scende sotto la soglia del 20%. E proprio da qui si può iniziare: i DEM erano consci che andavano incontro ad una sconfitta, come indicavano tutti i sondaggi, ma ritenevano la soglia del 20% indispensabile per non registrare un completo naufragio. I dati sono stati molto inferiori alle attese e adesso si inizia a sussurrare che in giornata potrebbe rassegnare le dimissioni il segretario Matteo Renzi. L’altro dato rilevante è quello avvenuto all’interno del centrodestra dove si è registrato il chiaro sorpasso della Lega (17,6) su Forza Italia (15). E poi, il dato più chiaro, il trionfo indiscutibile del Movimento 5 Stelle che trionfa da Nord a Sud. Detto tutto questo dallo scenario appare chiaro che non esiste una maggioranza e di conseguenza saranno necessarie delle alleanze. Irrealizzabile quella definita del Nazareno (il patto Renzi-Berlusconi) perché Pd e Forza Italia escono indeboliti dalla consultazione. Difficile anche che i pentastellati si alleino con il Centrodestra (e viceversa) e minoritaria l’ipotesi di un accordo tra i 5 Stelli ed un Pd senza Renzi. Ora, una volta chiarite le ripartizioni tra i partiti per i seggi, toccherà al presidente Mattarella cercare di risolvere una crisi atta a formare un nuovo esecutivo

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