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L’emergenza sanitaria Covid-19 e le gravissime ripercussioni sul mondo del lavoro hanno messo in ginocchio molti liguri. Migliaia di stipendi dimezzati o addirittura azzerati hanno destabilizzato l’equilibrio delle famiglie costrette, in molti casi, ad impegnarsi oggetti di valore al banco dei pegni.

Da tempo però l’ndrangheta, ramificata anche in Liguria, è riuscita a trarre vantaggi economici proprio attraverso l’usura, un reato tra i più vili ed odiosi. A dimostrarlo sono gli stessi procedimenti giudiziari, nonché una denuncia pubblica espressa dal Cardinale di Genova Bagnasco, lo scorso gennaio.

A lanciare l’allarme, in relazione alle possibili azioni di organizzazioni criminali e mafiose su scala nazionale, in tempo di Covid-19, visto il delicatissimo momento socio-sanitario ed economico, è stato, recentemente, il Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli.

Per questo occorre che venga sempre più incrementata l’attività investigativa sul territorio ligure, dove bisognerebbe impegnarsi per migliorare il coordinamento tra le quattro province, sotto la regia distrettuale genovese.

È quanto sostiene Roberto Traverso del SIAP – Sindacato Italiano Appartenente alla Polizia di Stato, secondo il quale le esigue risorse a disposizione potrebbero essere impiegate meglio, attraverso un convinto e razionale coinvolgimento istituzionale, coordinato tra magistratura ed inquirenti a favore di un più strutturato lavoro di intelligence.

c.s.

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