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Il mondo culturale ed artistico piange Philippe Daverio, l’appassionato storico dell’arte, giornalista, gallerista, saggista, e noto divulgatore televisivo, scomparso , questa nella notte all’Istituto dei Tumori di Milano, a 71 anni.

Nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia, viveva a Milano dove aveva iniziato la sua carriera come mercante d’arte, nel 1975 con la sua prima galleria in via Monte Napoleone 6. Dopo essersi interessato di movimenti d’avanguardia della prima meta’ del Novecento, nel 1989, in Corso Italia 49, aveva aperto una seconda galleria di arte contemporanea.

(Incaricato dell’assessorato alla Cultura del Comune di Milano, dal 1993 al 1997, con la giunta Formentini, si e’ occupato, in particolare, del restauro di Palazzo Reale e della ricostruzione del Padiglione d’Arte Contemporanea distrutto a seguito dell’esplosione della bomba del 27 luglio 1993.

Opinionista come storico dell’arte di diverse testate, tra le quali ‘Panorama, ‘Gente’, ‘Vogue’, Daverio nel 1999 sbarca in televisione, su Rai Tre, in qualita’ di inviato speciale della trasmissione ‘Art’e”. Nel 2000 diventa conduttore di ‘Art.tu”, poi autore e conduttore di ‘Passepartout’, che lo consacra come uno straordinario divulgatore d’arte. Nel 2008 viene nominato direttore della rivista d’arte ‘Art e Dossier’ della casa editrice Giunti.

Autore di diversi libri, con la casa editrice Rizzoli ha pubblicato nel 2011 il libro ‘Il museo immaginato’, nel 2012 ‘Il secolo lungo della modernita”, nel 2013 ‘Guardar lontano veder vicino’ e a fine 2014 ‘Il secolo spezzato delle avanguardie’. Per la stessa casa editrice sono usciti nel 2015 i volumi ‘La buona strada’, ‘L’arte in tavola’ e ‘Il gioco della pittura’.

Profondo estimatore della storia e dell’arte Daverio, sarebbe stato invitato a ritornare anche ad Albenga, visitata alcuni annie dove aveva espresso la sua piena ammirazione per il Piatto Blu, custodito a Palazzo Oddo nella Mostra Magiche Trasparenze, che aveva definito: “Il reperto di vetro romano più bello al mondo”.

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