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Ogni anno, nei periodi freddi, questo parassita esce da propri bozzoli e mette a rischio l’uomo, gli animali, e la vegetazione.

La processionaria è un parassita che può risultare molto pericoloso per la sopravvivenza di varie specie arboree. Ma non solo.

Esistono circa 40 differenti specie di questo insetto dell’ordine dei lepidotteri, la cui peculiare caratteristica (dalla quale esso prende il nome) è quella di spostarsi sul terreno in fila, come a formare una processione. Presente in Eruasia e Nordafrica, è possibile ritrovare due particolari specie in Italia: la processionaria del pino e la processionaria della quercia.

La processionaria è attiva solo nei periodi freddi dell’anno, trascorrendo i mesi caldi come bozzolo sepolto sotto terra. Da giovane si presenta come una larva da 1 cm fino a 3 cm e mezzo dotata di numerosi peli urticanti che usa come tecnica di difesa, fino a raggiungere anche i 4 cm nell’età adulta.

È irritante per l’uomo e può anche provocare congiuntiviti, problemi respiratori, e shock anafilattico. Negli animali, se ingeriti i peli urticanti dell’insetto, può provocare seri effetti collaterali, come un’improvvisa ed intensa salivazione, infiammazione acuta e ingrossamento patologico soprattutto della lingua che può addirittura arrivare alla necrosi dei tessuti.

È estremamente importante fare attenzione ed avvisare il proprio comune, quando ci si accorge di trovarsi in prossimità di nidificazioni di questo insetto, in modo tale che essi possano intervenire alla bonifica della zona.

Per approfondimenti:

Crediti immagini: Marco Trulla

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