CLIMATIZZAZIONE
COME RISPARMIARE CON UN CORRETTO USO DEI CONDIZIONATORI
I CONSUMI
• Gli edifici che ospitano gli uffici delle Pubbliche Amministrazioni hanno impianti e strutture spesso non idonei a realizzare un buon impiego dell’energia, in quanto di non recente costruzione. Negli edifici più recenti (costruiti almeno dopo l’emanazione della Legge 10/91 sul risparmio energetico), si sono adottati accorgimenti e tecniche che la stessa legge indica tra i suoi regolamenti attuativi.
• I consumi riguardano sia i combustibili per il riscaldamento che l’energia elettrica per gli impianti di condizionamento ed il sistema di distribuzione dei fluidi impiegati nel processo di climatizzazione. Si è stimato che in alcuni uffici il consumo di energia elettrica per la climatizzazione può costituire circa il 25% dei consumi elettrici complessivi. I generatori di calore presenti negli edifici pubblici funzionano generalmente con potenze termiche che vanno da 30 kW a 350 kW e, a secondo della zona climatica, sono accesi per 10/12 ore al giorno nel periodo di riscaldamento (complessivamente, dal 1 novembre al 15 aprile dell’anno successivo).
• Il consumo energetico per il riscaldamento corrisponde mediamente al
30% dei consumi energetici totali di un edificio, e determina l’emissione in
atmosfera di una quantità compresa tra circa 675 e 7.875 Kg di CO2
all’anno a seconda della potenza termica del generatore ( considerando
l’utilizzo del metano come combustibile per il riscaldamento).
• La temperatura indicata dalla legge per il periodo di riscaldamento è compresa, negli ambienti adibiti ad ufficio, tra 18°C e 20°C. E’ stato calcolato che per ogni grado in meno di temperatura richiesta nella stagione in cui è necessario il riscaldamento, si può risparmiare.
LE BUONE PRATICHE
Una corretta climatizzazione consente di lavorare nelle condizioni ideali con risparmio di energia. Per ottenere il miglior comfort alle temperature indicate, e al contempo contenere i consumi energetici, occorrono comportamenti consapevoli da parte degli operatori presenti nei locali. Ecco alcuni suggerimenti:
1 ricorda che in estate la differenza tra la temperatura raccomandata interna agli edifici e quella esterna non dovrebbe superare i 7°C.
Differenze eccessive tra temperature esterne ed interne ai locali possono favorire l’insorgenza di malesseri e patologie acute (ad es. raffreddori estivi ed invernali o dolori muscolo-scheletrici o reumatici);
2 in inverno, evita di aprire le finestre se fa troppo caldo: se puoi, abbassa il riscaldamento;
3 in estate, tieni le finestre chiuse quando è acceso l’impianto di condizionamento;
4 se si usano sale riunioni saltuariamente, ricordati di spegnere il riscaldamento a fine riunione;
5 in inverno, ricordati di tenere le porte chiuse, per evitare che il calore si propaghi in ambienti che non è necessario riscaldare;
6 qualunque sia il tipo di radiatore, non ostacolare la circolazione dell’aria, pertanto non coprire i radiatori con “copri-termosifoni” o tende;
7 in estate, regola il climatizzatore sul consumo energetico ottimale e comunque accendilo solo se necessario. Inoltre, a minori velocità di ventilazione, la quantità di aria trattata è minore e quindi viene meglio raffreddata e soprattutto maggiormente deumidificata, con conseguente maggiore sensazione di benessere.
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