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Savona. Da domani, lunedì 2 novembre, ricomincia la caccia di selezione al daino maschio adulto in provincia di Savona, malgrado sia ancora in corso la stagione riproduttiva; e andrà avanti ogni lunedì, giovedì e sabato, mentre da gennaio diverranno bersagli anche le femmine ed i cuccioli fino al 15 marzo.

Nella stagione 2019/2020 sono state autorizzate un totale di 319 uccisioni nelle otto unità di gestione della provincia (San Genesio, Madonna degli Angeli, Zuccarello, Monte Acuto, Scravaion, Montenero, Melogno e Monte Galero), tra le quali ben 176 cuccioli e giovanissimi fino ad un anno d’età.

Il daino è originario del nord Africa ed Asia e venne introdotto in Europa dai romani ma in Italia era poi scomparso; naturalmente la falsa motivazione di questa caccia impropriamente definita “di selezione” è costituita dai danni arrecati alle coltivazioni dagli ungulati, peraltro liberati in passato in territori in cui erano spariti, proprio per farli crescere di numero ad esclusivo interesse venatorio; la caccia, che non riesce e non vuole contenerne il numero, rappresenta quindi la causa e non la soluzione del problema; problema che, in molti paesi del mondo, viene affrontato con studi molto promettenti, ancorché avversati ovunque dagli ambienti venatori e dai politici loro amici, di somministrazione di vaccini specie-specifici che, risolte alcune problematiche applicative, si stanno rivelando la vera soluzione del problema, a tutela permanente dell’equilibrio ambientale e delle coltivazioni; ma in Liguria (ed in Italia) tutti i partiti, M5S e Verdi esclusi, sono compattamente schierati a favore della caccia.

c.s.

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