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Con la chiusura della caccia a colombacci, cornacchie grigie e nere, gazze e ghiandaie, è terminata ieri la stagione venatoria anche se, per colpa e decisione della regione Liguria (per iniziativa della giunta Toti/Mai e opposizione soltanto di Movimento 5Stelle e Verdi) , continua fino al 14 marzo la vergognosa caccia di selezione ai cuccioli di daino e capriolo ed alle loro madri, sorelle, zie e nonne.

Finalmente i volontari della Protezione Animali savonese potranno rimettere in libertà le decine di animali selvatici feriti e malati, inseriti nelle specie cacciabili, che avevano soccorso nei mesi scorsi; sono già state liberate le prime volpi, raccolte malate a Stella, Cairo, Villanova e Finale, in zone idonee vicino ai luoghi di recupero ma comunque soggette a protezione; particolarmente toccante il filmato di una di esse che, dopo l’uscita dal trasportino e prima di inoltrarsi sicura nel bosco, si è fermata un attimo ed ha guardato i liberatori, chissà forse per salutare e ringraziare.

L’attività dei volontari dell’Enpa, che sono gli unici a recuperare e curare gli animali selvatici in difficoltà in provincia di Savona (3.033 nel 2019), rischia seriamente di doversi interrompere per mancanza di risorse economiche, oltreché di aiuto da parte di tanti animalisti; l’associazione è privata e non governativa e può contare solo su un contributo, ogni anno sempre più basso, della Regione Liguria, che copre ormai solo il 40% delle spese vive sostenute.

Enpa chiede a gran voce che la Regione Liguria organizzi al più presto (prima delle elezioni!), come prevedono le leggi sulla tutela degli animali selvatici, un servizio pubblico di soccorso e cura della fauna selvatica in difficoltà, come già avviene in molte altre regioni più sensibili e meno legate agli interessi della caccia e pesca; e chiede agli animalisti di inviare al presidente della giunta regionale Toti mail di protesta : {{email address=}}.

c.s.

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