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Un nido di uccelli, improvvidamente costruito da una coppia di ballerine bianche, forse giovani ed inesperte, sul camino di un tetto a Vara Inferiore (Urbe), è crollato nella cucina dell’abitazione attraverso la condotta della stufa; gli increduli residenti hanno così trovato sui fornelli tre piccolissimi uccellini pigolanti, che una volontaria locale della Protezione Animali ha portato alla sede di Savona per le cure e l’impegnativo accrescimento artificiale.

I volontari dell’Enpa sono spesso chiamati ad effettuare un lungo viaggio per soccorrere animali selvatici feriti, malati o in difficoltà nelle zone del parco del Beigua, perché l’ente non organizza il relativo servizio; c’è da dire che non è obbligatorio, perché le superficiali leggi istitutive di parchi e riserve naturali non lo prevedono, occupandosi di tutto e di più ma trascurando vergognosamente i propri selvatici bisognosi, anche se alcuni enti lo prevedono lo stesso, a differenza finora di quello del Beigua; accade così che, assurdamente, si celebri la migrazione dei bianconi, che vi transitano a centinaia ma se qualcuno di loro, come già avvenuto, si ferisce o cade a terra in difficoltà, gli unici ad intervenire, con spese di recupero, cura e riabilitazione non indifferenti, sono i volontari della Protezione Animali da Savona, associazione onlus privata che riceve dalla Regione Liguria un contributo insufficiente.

c.s.

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