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Sono infuriati ed amareggiati i volontari della Protezione Animali savonese per l’ennesimo caso di maltrattamento di animali selvatici verificatosi a Celle Ligure.

Una giovane femmina di capriolo, sbranata da un cane, è rimasta per ore in agonia e senza soccorso; era stata trovata da una passante che aveva telefonato agli operatori dell’ambito di caccia savonese, incaricato dei recuperi dalla Regione Liguria; ricevuto un netto ed immotivato rifiuto ad intervenire, aveva cominciato a telefonare a diversi “enti pubblici” ottenendo lo stesso risultato, finché si era rivolta ai volontari dell’Enpa che, visto l’immobilismo delle “istituzioni” sono intervenuti ed hanno soccorso il capriolo portandolo subito ad un ambulatorio veterinario di Cairo; qui è stato sottoposto a lunghi tentativi di salvataggio ma non c’è stato nulla da fare, sia per il troppo tempo trascorso dal ferimento che per la gravità delle ferite.

Enpa Savona chiede da anni al presidente ed all’assessore competente della Regione Liguria (Toti e Mai) di organizzare, come già avviene in altre regioni, un efficace servizio di recupero e cura della fauna selvatica in difficoltà; ma finora non ha avuto risposta, compresa la lettera inviata via posta elettronica PEC nel maggio scorso. L’associazione continua a recuperare e curare, a proprie spese e con propri volontari ed addetti, centinaia di animali selvatici (esclusi gli ungulati – caprioli, cinghiali e daini – di competenza degli ambiti di caccia) ma riceve dalla Regione Liguria solo un contributo che copre meno del 30% delle notevoli spese vive sostenute.

c.s.

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