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Dentisti e collaboratori, ad oggi, nonostante i proclami dell’ordine professionale, sono rimasti esclusi.

Savona. «Siamo esposti, ogni giorno, a enormi rischi di contagio, eppure, ancora oggi, 21 gennaio 2021, non c’è alcun cronoprogramma che indichi il calendario delle vaccinazioni contro il covid per gli odontoiatri della Provincia di Savona», cosi commenta Eraldo Ciangherotti, medico odontoiatra e Consigliere comunale Capogruppo (FI) di Albenga.

«La mancanza di programmazione regionale – continua Ciangherotti – è evidente, il principio della tutela della salute sancito dalla Costituzione Italiana viene profondamente violato con un silenzio persistente degli addetti ai lavori che lascia senza parole».

«Sì, perché per la carenza di ambulatori dentistici pubblici in provincia di Savona – spiega Ciangherotti –, noi odontoiatri liberi professionisti lavoriamo per garantire un servizio essenziale altrimenti inesistente e siamo abbandonati a noi stessi, senza la protezione vaccinale che altre categorie di operatori del mondo della sanità pubblica hanno già ricevuto pur senza lavorare a contatto con la bocca del paziente».

«È incomprensibile questa nostra esclusione dalla vaccinazione – prosegue Eraldo Ciangherotti – al contrario di quanto sta avvenendo ai colleghi odontoiatri della vicina provincia di Imperia (che, da ieri, vengono vaccinati) e di altre regioni (che da settimane hanno incluso gli odontoiatri nel piano vaccinale prioritario) ed a coloro i quali lavorano nel settore pubblico». 

«È pure ingiustificabile la priorità di vaccinazione riconosciuta anche al personale non sanitario dipendente di strutture sanitarie pubbliche. Questo tragico immobilismo, su cui ci auguriamo siano attentamente valutati eventuali profili di illegittimità, fa si che chi ha la responsabilità del piano vaccinale nella nostra regione, da settimane, non risponda alle nostre legittime richieste e questo silenzio rischia di trasformarsi in un massacro professionale per tutti gli odontoiatri» commenta preoccupato il consigliere provinciale savonese. 

«Ogni giorno di ritardo rispetto al 27 dicembre scorso in cui è iniziata la  vaccinazione regionale, è un rischio enorme per una categoria che lavora quotidianamente davvero in prima linea – spiega Ciangherotti –. Oltre il danno, poi, la beffa: nei nostri studi, diamo lavoro a personale di assistenza alla poltrona con la responsabilità della loro salute. Mentre lo Stato ci obbliga a sostenere costi ingenti per tenere aggiornato il Documento di Valutazione dei Rischi sul lavoro, le Istituzioni non garantiscono per prime la sicurezza dei lavoratori».

«Se ci saranno dei danni derivanti da questi ritardi o dalle mancate vaccinazioni, ovviamente saranno da imputare alle autorità preposte», conclude Eraldo Ciangherotti. 

c.s.

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