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Un’anziana femmina di tasso, ormai in fase terminale, è stata soccorsa dai volontari della Protezione Animali savonese ad Olle, sulle alture di Finale Ligure a seguito di una segnalazione; la bestiola pesava ormai meno di 4 chili (sui circa 12 di una condizione normale) ed i controlli veterinari a cui è stata rapidamente sottoposta hanno rivelato una vasta emorragia interna a seguito di una forma leucemica da cui era da tempo colpita; anche le cure subito fornitele non ne hanno potuto impedire la morte.

Il tasso è un plantigrado lungo fino ad 80 cm e diffuso in tutta Europa, ha pelo molto folto e con una tipica colorazione bianco-nera sul capo, ha una robusta dentatura e corti arti con 5 dita munite di unghie lunghe, adatte a scavare ampie tane con gallerie lunghe anche diversi metri e tutta una serie di cunicoli per fornire aerazione alla camera centrale; vive in gruppi anche di una decina di individui organizzati gerarchicamente che hanno bisogno di territori grandi anche un centinaio di ettari; trascorre gran parte della sua vita nella tana, da cui esce solo di notte; alla fine dell’autunno vi trascorre l’inverno dormendo quasi continuativamente; si accoppia di solito nel mese di ottobre e dopo una gestazione di circa tre mesi e mezzo, tra febbraio e marzo nascono da 3 a 5 piccoli che diventano adulti in un paio di anni; i cuccioli restano con i genitori fino all’autunno successivo ed in alcuni casi fino all’inverno; è onnivoro e si ciba di notte soprattutto di insetti, grosse larve, lombrichi, lumache, uova, frutta, miele, bacche, erba, bulbi e se riesce a catturarli anche di piccoli mammiferi e uccellini; in estate si aggira alla ricerca di cibo anche di sera, è estremamente selvatico e rifugge la presenza dell’uomo, al quale si avvicina talvolta solo quando è molto malato, come il soggetto trovato ad Olle.

A seguito di un recente richiamo sui social da parte dell’assessore regionale Mai, che chiedeva di rivolgersi direttamente al suo assessorato, Enpa gli ha scritto proponendogli l’adozione delle misure urgenti necessarie alla gestione del recupero e della cura della fauna selvatica in difficoltà; l’associazione, che svolge tale compito in tutta la provincia con i soli propri mezzi e volontari, può contare finora su un contributo regionale che copre meno del 30% delle spese vive; e spera quindi che la giunta regionale Toti/Mai accolga la proposta con le stesse efficacia e rapidità riservate alle continue richieste inviategli da cacciatori e pescatori.

c.s.

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