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Pietra Ligure. Giovedì 4 maggio una scolaresca dell’Istituto salesiano Madonna degli Angeli di Alassio, ha fatto visita all’Unità Spinale di Pietra ligure.

Riprendono i contatti della Struttura con il contesto sociale e il territorio, sospesi con la pandemia Covid.

«Facilitare il rapporto con il mondo esterno da parte delle persone con lesione al midollo spinale ricoverate è uno degli obiettivi che, da sempre, caratterizzano il progetto riabilitativo portato avanti dal Team del reparto» spiega il Dott. Antonino Massone, direttore della struttura. «Per i pazienti è fondamentale che tale rapporto sia recuperato gradualmente e preferibilmente già durante il periodo di degenza. Le uscite dal reparto, prima in compagnia del fisioterapista e poi insieme ai familiari, sono organizzate proprio con questo obiettivo. Analogamente è importante che i pazienti trovino un ambiente sociale ricettivo, sia per quel che riguarda l’assenza di barriere architettoniche, sia per ciò che concerne la predisposizione d’animo dei cittadini rispetto alla diversità ed alla disabilità» prosegue il dott. Massone. 

In quest’ottica sono stati organizzati momenti di incontro con i “cittadini” più giovani dal tema “lo sport in unità spinale”.

I ragazzi hanno visitato i luoghi dove vengono praticate le varie attività ludiche e sportive e in quei luoghi gli operatori del reparto hanno spiegato come queste attività vengono praticate e degli adattamenti necessari.

Con la supervisione dei fisioterapisti e degli insegnanti e grazie al contributo di alcuni giovani degenti, è stato possibile anche organizzare una simpatica gara a staffetta in carrozzina nei percorsi esterni al reparto.

I ragazzi hanno così potuto sperimentare e “toccare con mano”, anche se in modo leggero e giocoso, cosa significhi muoversi in carrozzina. Il tutto è stato reso più piacevole da una splendida giornata di sole.

In coda a queste attività i ragazzi sono stati accompagnati nei locali dello SCIL (Spinal Cord italian Lab) il laboratorio congiunto USU-DIBRIS che lavora sulle innovazioni di tecnologia robotica applicabili alla riabilitazione. Qui gli studenti hanno potuto provare alcune applicazioni di realtà virtuale utilizzate in reparto nei vari percorsi riabilitativi.

«Confidiamo che questo modo di far avvicinare i giovani al dramma delle persone con lesione midollare permetta loro di sviluppare una corretta relazione di aiuto e di accoglimento delle diversità» conclude il dott. Massone.

c.s.

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