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Loano. Sabato 9 aprile alle 15.30 nella sala consiliare di Palazzo Doria a Loano si terrà la presentazione de “La Grande Guerra dai nostri inviati” di Pier Paolo Cervone (Mursia).

Nell’estate del 1914 i venti di guerra soffiano impetuosi in Europa. All’esplosione del Primo conflitto mondiale non si mobilitano solo gli eserciti, ma anche le redazioni dei giornali. E già dalla crisi dell’estate 1914, subito dopo l’attentato di Sarajevo. Il nemico numero uno dei quotidiani, in Italia come negli altri Paesi belligeranti, è la censura. Rigorosa, micidiale, arcigna. Senza sconti e senza agevolazioni. Eppure partono gli inviati speciali che hanno il compito di raccontare quello che succede sul Carso, sull’Isonzo e sul fronte di ghiaccio che dallo Stelvio e dall’Ortles scende verso l’Adamello, le Dolomiti, il Pasubio e l’Asiago.

I reporter non possono raccontare tutto. Non possono descrivere in dettaglio la tragedia della guerra nel fango delle trincee e a tremila metri di altezza. Non possono: il morale dei soldati e del Paese deve rimanere alto, sempre e comunque.

Pier Paolo Cervone, giornalista professionista, è stato caposervizio a “La Stampa” di Torino. Con Mursia ha pubblicato “Enrico Caviglia, l’anti Badoglio” (1992), “Vittorio Veneto, l’ultima battaglia” (1994), “La Grande Guerra sul fronte occidentale” (2010), “I signori della Grande Guerra” (2014), “L’Italia in guerra” (2015), “Ritorno a Caporetto” (2017), “Thaon di Revel il Grande Ammiraglio” (2019) e ha curato “I dittatori, le guerre e il piccolo re. Diario (1925-1945) di Enrico Caviglia” (2009).

L’incontro con l’autore è stato organizzato da UniTre Loano con il patrocinio dell’assessorato a turismo, cultura e sport del Comune di Loano.

c.s.

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