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Loano. Si è tenuta questa mattina, in piazza Italia a Loano, la cerimonia di consegna della Bandiera Verde, il riconoscimento internazionale della Fee (Fondazione per l’Educazione Ambientale) che attesta l’impegno della scuola a ridurre l’impatto ambientale sul territorio. Anche quest’anno il riconoscimento è stata assegnato alle Valerga, alle Milanesi, alla scuola per l’infanzia “Simone Stella” e alla scuola per l’infanzia e alla scuola primaria dell’istituto Rossello (a causa del lockdown il nido “Stella… Stellina”, gestito dalla Fondazione Leone Grossi, non è stato in grado di completare il progetto, perciò l’attestato verrà conferito a settembre, alla ripresa dell’anno scolastico). In totale a Loano sono stati assegnati sei attestati (consegnati ad altrettante scuole) e quattro vessilli (che sventolano sui quattro plessi cittadini).

A causa dell’emergenza Covid-19, quest’anno la cerimonia non si è svolta (come da tradizione) presso gli istituti scolastici e alla presenza dei bambini, ma in piazza Italia. Hanno partecipato le referenti regionali di Fee Albina Savastano e Marina Drì, il sindaco Luigi Pignocca, il vicesindaco con delega alla scuola Luca Lettieri, oltre che le insegnanti responsabili dei vari progetti portati avanti dalle singole scuole: la dirigente scolastica Rossella Fossati con le docenti Marina Moralli (referente del progetto per le scuole Valerga), Barbara Vigliani (scuola dell’infanzia “Simone Stella”), Giovanna Maritano (scuole Milanesi); la dirigente delle scuole Rossello suor Antonia Ortelli, Federica Giusto (scuola dell’infanzia) e Elena De Matteis e Teresa Berio (scuola primaria).

Nel consegnare le Bandiere Verdi, Savastano e Drì hanno voluto ringraziare l’amministrazione comunale, le dirigenze scolastiche e le insegnanti loanesi per il grande lavoro svolto quest’anno e per la sensibilità dimostrata nel corso degli anni rispetto alle tematiche di cui la Fee è portatrice: “Le iniziative realizzate nell’ambito del progetto Eco-School non restano confinate nelle aule: bambini e insegnanti, infatti, condividono i loro progetti con il territorio e con le persone che sono al di fuori. La condivisione delle idee è fondamentale per crescere e trovare nuove strade da percorrere”.

«L’obiettivo più importante del progetto Eco Schools – commenta il sindaco Luigi Pignocca è quello di sensibilizzare gli alunni e i bambini rispetto a temi fondamentali quali la tutela dell’ambiente naturale ed il riciclo e il riutilizzo delle risorse a nostra disposizione. Purtroppo quest’anno i progetti si sono interrotti prima della loro conclusione ‘naturale’ a causa dell’emergenza Covid-19. Tuttavia, in diversi casi gli insegnanti sono riusciti a portare avanti almeno parte delle attività programmate grazie allo strumento della didattica a distanza. L’attenzione per l’ambiente deve essere tra gli obiettivi primari dell’educazione scolastica, ma perché queste iniziative possano portare a risultati concreti è necessario che i destinatari (in questo caso gli alunni) mettano in pratica quanto appreso in contesti diversi dalla scuola e nella vita di tutti i giorni. Di certo il lockdown e la quarantena forzata hanno permesso loro di sperimentare quanto appreso in maniera molto pratica. A nome dell’amministrazione voglio ringraziare gli insegnanti e gli educatori che, nonostante le difficoltà, hanno continuato a lavorare: è solo grazie al loro impegno se le nostre scuole hanno potuto conseguire nuovamente la Bandiera Verde».

«Dopo aver sensibilizzato i ragazzi su argomenti quali il risparmio energetico, le energie rinnovabili e sulla necessità di adottare comportamenti responsabili per la tutela degli ambienti naturali di mare e terra – aggiunge l’assessore all’ambiente Manuela Zunino quest’anno, d’accordo con le insegnanti, abbiamo puntato su temi quali la riduzione dell’uso di materiali plastici, l’importanza di effettuare una corretta raccolta differenziata e l’utilità del riciclo e del riuso. Come già evidenziato dal sindaco, la pandemia ci ha costretto a chiudere le scuole con diversi mesi di anticipo e perciò molti progetti non si sono potuti concludere. Quanto appreso, tuttavia, rappresenta un ottimo punto di partenza per tutti gli alunni, che in futuro saranno chiamati in prima persona ad avere comportamenti consapevoli e responsabili rispetto a queste tematiche».

Il vice sindaco e assessore con delega alla scuola Luca Lettieri ricorda: «Il programma delle Eco-Schools prevede che ogni scuola rediga un eco-codice sulla base del quale predisporre i programmi didattici e dunque i temi sui quali poi gli alunni saranno chiamati a riflettere e lavorare in aula. Quest’anno non tutto ciò che è stato progettato è stato portato a termine a causa del Covid-19. L’epidemia, però, non ha rappresentato soltanto un ostacolo, ma anche una sorta di ‘occasione’ per affrontare questioni nuove ed inaspettate. Lo smaltimento delle mascherine (che tutti siamo chiamati ancora ad indossare) o dei guanti monouso o l’impatto che l’interruzione (per due mesi) delle attività umane ha avuto sull’ambiente naturale sono temi sui quali occorrerà riflettere in futuro e che forniranno sicuramente lo spunto per elaborare nuove modalità di comportamento che tutti saremo chiamati a seguire».

Dopo un percorso di indagine ambientale, l’istituto comprensivo di Loano-Boissano ha stabilito in quale direzione orientarsi per migliorare il proprio livello di sostenibilità. Il progetto si è sviluppato intorno alla tematica “Plastic-free”.

Il primo passaggio è avvenuto il 24 settembre 2019 quando il Lions Club Loano Doria ha voluto dare un contributo concreto ad un cambiamento delle abitudini dei bambini. Il presidente Giacomo Piccinini ha consegnato ad ogni alunno delle scuole primarie di Loano una borraccia in alluminio, con cui sostituire le bottigliette di plastica. Con l’uso delle bottigliette si possono risparmiare grandi quantitativi di plastica da dover riciclare. In un’ottica sempre più necessariamente plastic-free, il club in questo modo ha voluto dare un contributo concreto ad un cambiamento delle abitudini dei bambini, confidando che anche questo possa servire a rendere sia loro che gli adulti più consapevoli di quanto un piccolo gesto possa generare enormi differenze. L’iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo del corpo insegnante, dalla dirigente e dagli alunni coinvolti. La consegna si è svolta in tre momenti, prima alle scuole Valerga, poi alle Milanesi, infine all’istituto Rossello. Comune denominatore di tutti gli incontri il grande entusiasmo del corpo insegnante, e la vivace attenzione dei bambini, che hanno dimostrato il loro interesse con numerose domande.

Il 27 settembre gli alunni e gli insegnanti hanno aderito allo “Strike for future”, la manifestazione del movimento “Fridays for Future” in difesa del clima e del futuro del pianeta che è riuscita a mobilitare milioni di ragazzi. Sono state proposte attività laboratoriali per sensibilizzare gli alunni alle tematiche climatiche e per riflettere sulle azioni che ognuno di noi può compiere per dare un contributo personale.

Il progetto Ecoscools è proseguito con la collaborazione della cooperativa Erica e Ascom Loano. Erica si occupa di educazione ambientale e ha lavorato operativamente con più di 1000 insegnanti e 50.000 studenti in tutta Italia, con progetti legati alla tematica dei rifiuti, dell’energia, dell’acqua, del rischio ambientale, della mobilità sostenibile, del consumo consapevole e della conservazione della natura.

L’attività didattica “Doni coi fiocchi… sostenibili!” si poneva l’obiettivo di fornire uno strumento concreto ai negozianti per il risparmio della carta da regalo durante il periodo natalizio: nella fase preliminare del progetto una o più classi sono state abbinate ad un commerciante. È stato ideato un logo e una locandina per spiegare l’iniziativa a cui hanno aderito diversi esercizi commerciali di Loano. Il compito degli alunni è stato quello di preparare un kit materiali per confezionare i pacchi, risparmiando sul consumo di carta; il kit era formato da pagine scelte da giornali di recupero come carta da pacco, fascette di rafia colorata per chiudere il pacchetto, striscioline di carta di recupero arricciata, un cartellino con il logo del Comune unito ad un logo inventato dalla classe che contraddistingua l’iniziativa, alcuni pacchetti di esempio da esporre nei negozi. Il kit è stato preparato e consegnato per la prima settimana di dicembre. Le classi hanno partecipato ad un laboratorio creativo sul riutilizzo di materiali per la realizza-zione di addobbi natalizi. I laboratori sono stati realizzati da educatori Erica. Dopo le feste natalizie è stato organizzato un evento di “restituzione” per testimoniare quanti pacchetti sono stati fatti con la carta di recupero. È stato fatto un conteggio di quanti rifiuti (quantità in peso) si sarebbero fatti usando la carta regalo mediante appositi moduli. È stato organizzato un evento finale a fine progetto con alunni ed esercenti, concordato con il Comune, con le insegnanti delle scuole e il responsabile dell’Istituto per presentare i risultati ottenuti e ringraziare i ragazzi e i negozianti del lavoro svolto.

I bimbi del nido d’infanzia “Stella… Stellina” hanno rimandato gran parte delle attività al prossimo anno scolastico (quindi a settembre) ma quest’anno avrebbero dovuto lavorare al progetto dal titolo “Per fare la terra ci vuole un fiore… Per fare il seme, ci vuole il frutto”. L’equipe del nido ha deciso di portare avanti la campagna di sensibilizzazione rispetto al tema dei rifiuti e del riciclo e insieme valorizzare e contribuire a far conoscere una risorsa preziosa: la terra. Terra da cui nascono frutti e verdure, prodotti che i bambini hanno conosciuto e dei quali hanno sperimentato colori e consistenze, profumi e forme.

Prodotti che hanno cercato e trovato con le loro educatrici sui banchetti del mercatino di piazza San Frascesco e portato al nido per le attività. Sbucciare, assaggiare, manipolare, lasciare una traccia con la polpa del frutto o utilizzando le foglie del cavolo e la tempera. Molti e differenti i laboratori, ma tutti con un elemento di continuità tra loro: il materiale di scarto di origine naturale (buccia, semi, peduncoli).

Durante le attività i bambini avrebbero raccolto materiale organico di scarto e lo avrebbero portato nella compostiera, procurata dall’assessorato all’ambiente del Comune di Loano. Successivamente, i bimbi avrebbero scoperto che il materiale depositato si può trasformare in qualcosa di magico che, mischiato alla terra, la renderà più morbida e fertile.

I bimbi avrebbero dovuto prendere in esame il mare (in inverno) ed il problema dell’inquinamento. In una prima fase di uscite sul territorio i bambini avrebbero avuto modo di “vivere” alcune giornate all’aria aperta, scoprendo un modo diverso di avvicinarsi al mare e alla spiaggia . Non ci sono giochi, lettini, ombrelloni, ma grandi spazi dove poter passeggiare, ascoltare, osservare e scoprire: legnetti, frammenti di conchiglie, pezzettini di vetro levigati dal mare ma anche tappi di bottiglie, flaconi vuoti, bottiglie. Tutto materiale da buttare, contribuendo a ripulire la spoiaggia, o meglio riciclare. I bimbi avrebbero avuto occasione, sotto gli occhi attenti delle educatrici, di raccogliere questi “strani” oggetti (strani perchè fuori dall’ ambiente dove i bambini li usano abitualmente, strani perchè magari poco riconoscibili) e i preziosi doni del mare. In una seconda fase, i bimbi avrebbero “creato” il mare utilizzando una tela e i colori, tempera e spugne; completato il fondo, hanno poi realizzato la decorazione incollandovi sopra i vari oggetti ritrovati in spiaggia. In una terza e ultima fase le educatrici avrebbero allestito, con le “opere d’arte” realizzate dai bimbi, una vera e propria mostra.

Le insegnanti della scuola dell’infanzia “Simone Stella” hanno cercato di sensibilizzare i bambini della scuola dell’infanzia (per i bimbi di 3-4-5 anni) rispetto al problema della plastica nell’ambiente con semplici gesti concreti: raccogliere insieme plastichine abbandonate (iniziando dal giardino della scuola) e non lasciarne altre, ma depositarle subito nel contenitore apposito. Sono seguiti dialoghi a tema tra insegnanti e bambini durante i quali si è cercato di riflettere sui fatti e sui conseguenti possibili problemi che si possono recare all’ambiente e agli animali (soprattutto con i bambini più grandicelli di 5 anni).

Oltre a ciò, la scuola ha cercato di eliminare il più possibile la plastica dalla quotidianità scolastica: oltre agli asciugamani in spugna e alle bavaglie per il pranzo, nelle sezioni si è cercato di sostituire i bicchieri di plastica “usa e getta” con quelli lavabili, che le famiglie possono pulire a casa una o più volte a settimana. Avendo ancora a disposizione numerosi bicchieri (in giacenza) si è cercato di utilizzarli in modo creativo, ad esempio per costruire pupazzi, coniglietti regalo per le festività. L’attività è proseguita anche durante gli ultimi mesi di didattica a distanza. A questo progetto hanno partecipato anche i referenti della fondazione Leone Grossi, che nel gestire la predisposizione della mensa scolastica hanno scelto di sostituire i piatti e le posate di plastica “usa e getta” con i piatti lavabili e le posate in metallo.

Per quanto riguarda le scuole Rossello, il piano di lavoro per l’anno scolastico 2019/2020 si è concentrato sul significato di quattro verbi molto importanti: riduco, riutilizzo, riciclo, recupero. Si è cercato prima di scoprire il significato di ciascuno di questi termini e poi il modo di applicarlo nelle realtà scuola, famiglia, ambiente in cui si vive.

Le classi quarta e quinta si sono collegate online con i dirigenti della Baseco, la piattaforma ambientale del ponente ligure creata per coadiuvare pratiche tese a migliorare il benessere dell’ecosistema. Grazie a competenze specifiche, avanzate e innovative fornisce tutte le corrette attività di movimentazione e gestione dei rifiuti e dei materiali prodotti dall’uomo, con l’obiettivo di ridurre l’impatto delle attività antropiche sull’ambiente per restituire un mondo più pulito alle future generazioni) e con FijodorBenzo de “Il Cerchio e le Gocce” (associazione culturale nata a Torino nel 2001 per promuovere quelle forme espressive che usano come scenario la città. E’ un gruppo di professionisti che lavora nello sviluppo e produzione di progetti culturali legati all’arte urbana, al graffiti-writing e alla street-art.

Gli alunni di tutte le classi sono stati coinvolti con incontri, laboratori e lezioni e hanno partecipato attivamente con la produzione di lavoretti, disegni e tanto altro. Anche con i piccoli della scuola dell’infanzia si è portato avanti il discorso della raccolta differenziata e hanno chiamato le proprie attività “Differenzi… amoci”. I bambini hanno costruito scatole per la raccolta differenziata e inserivano nelle bocche delle carte illustrate con i vari tipi di rifiuti: sono i “Bido-Amici”. Con “La città di carta”, i ragazzi hanno usato tappi di plastica per colorare e carta di giornale per creare paesaggi.

La riuscita del progetto è stata possibile grazie all’impegno di tutti gli alunni che con entusiasmo hanno portato avanti le varie attività proposte, e alla indispensabile collaborazione delle docenti, che con fantasia hanno saputo organizzare le varie fasi del progetto pur nella difficoltà del lockdown.

Spiega la direttrice, suor Antonia: “Un ringraziamento va al Comune di Loano, in particolare agli assessori della scuola e dell’ambiente, che ci ha permesso anche quest’anno di partecipare all’iniziativa dimostrando, come sempre, sensibilità al problema dell’ambiente. Un ringraziamento alle rappresentanti della Fee che ci hanno incoraggiato e seguito, al responsabile della Baseco che si è reso disponibili a trasmettere in maniera chiara e semplice i vari concetti per un riciclo intelligente, così da poter aiutare alunni e famiglie ad assumere buone pratiche per costruire un mondo più pulito e meno spazzatura”.

c.s.

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