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Loano. Ci saranno anche due splendide navi “d’epoca” alla rievocazione napoleonica che si terrà a Loano dal 5 al 7 ottobre. L’iniziativa, promossa dall’assessorato a cultura e turismo del Comune di Loano e organizzata dall’associazione “51eme Demi Brigade de Bataille” di Loano, coinvolgerà le migliori unità di re-enactment d’Europa, che per tre giorni faranno ripiombare la città dei Doria nell’epoca degli scontri (al largo e sulla costa) tra le truppe francesi e quelle inglesi con l’utilizzo di abiti, armi e attrezzature utilizzate all’epoca. Gli scontri si protrassero per tutto il periodo napoleonico, dal 1794 e fino al 1815.

Tra i protagonisti della manifestazione ci saranno, come detto, anche due splendide navi: la Pandora e la Melville.

La Pandora è la replica in legno di un veliero postale del XIX secolo. E’ una goletta a gabbiole lunga circa 30 metri e, per le sue caratteristiche, è stata utilizzata come set per numerosi film. E’ stata realizzata in Russia nel 1994 e dopo alcune traversie viene ora utilizzata per le crociere-scuola degli allievi della Sail Training Association Italia. In tre anni (nel 2007, nel 2010 e nel 2013) ha vinto rispettivamente la Mediterranean Tall Ships Race, la Garibaldi Tall Ships Regatta e la Lycamobile Mediterranean Tall Ships Regatta, regate internazionali organizzate dalla Sail Training International. Oggi continua a navigare per l’Associazione Vela Tradizionale, associazione sportiva dilettantistica che ha tra i suoi scopi quello di navigare a bordo di imbarcazioni con armo “tradizionale”. A bordo della Pandora viene svolta la “Scuola di Marineria”, che ha lo scopo di formare il carattere dei marinai e fornire loro tutte le conoscenz per condurre la barca in totale autonomia.

La Melville è un “tahiti ketch” con armamento aurico. Si tratta di un’imbarcazione da crociera disegnata alla fine degli anni ’20 da John G. Hanna che ha avuto un largo seguito ed è stata riprodotta in molti esemplari in diversi paesi. La Melville, in particolare, è stata costruita nel 1952 a Venezia. E’ lunga 9.50 metri e un “fuori tutto” di 11 metri.

Durante la manifestazione, i due vascelli saranno ormeggiati presso il porticcilo turistico loanese: “Ringraziamo Marina di Loano per aver concesso la propria ospitalità alla Pandora e alla Melville”, dicono il sindaco di Loano Luigi Pignocca e il presidente dell’associazione “51eme Demi Brigade de Bataille” Andrea Puleo.

La rievocazione porterà Loano a fare un balzo indietro fino al 1812, anno in cui l’Italia del nord ovest (Liguria, Piemonte, parte della Lombardia, la Toscana e parte del Lazio) viene annessa all’Impero Francese di Napoleone I. Il resto del nord fa parte del Regno d’Italia retto da Napoleone I, che il 26 maggio 1805 si è incoronato re nel Duomo di Milano ponendo sul proprio capo l’antica Corona Ferrea dei sovrani Longobardi, da sempre custodita nel Duomo di Monza.

L’armata francese è impegnata nella rovinosa campagna di Russia: nel giugno 1812 Napoleone vi entra varcando il Njemen alla testa di 500 mila uomini; il 10 dicembre farà ritorno con poco più di 37 mila soldati. Nel frattempo il Mediterraneo è solcato dalla flotta inglese, che cerca di interrompere e rendere difficoltosi i traffici e i rifornimenti francesi che avvengono via mare. Innumerevoli sono le azioni di incursioni e sabotaggio messe in atto su tutta la costa della nostra penisola, da Ventimiglia a Trieste, ininterrottamente del 1796 al 1814.

Nel 1796 l’allora comandante Nelson catturò quattro vascelli francesi che si erano rifugiati nella rada di Loano:questoepisodioèimportantepercomprenderelasituazionestrategicaepoliticadellaLiguria,visti i personaggi scesi in campo. E’ del 2016 la scoperta, a 70 metri di profondità e a circa mezzo miglio al largo tra Noli e Finale Ligure, dei resti della famosa battaglia navale del marzo 1795 “battaglia di CapoNoli”,detta anche “battaglia diGenova”.Questo scontro fece emergere l’abilità di stratega dell’allora capitano e futuro ammiraglio Horatio Nelson, che al comando del vascello da 64 cannoni “Hms Agamemnon” proprio a Capo Noli ottenne la sua prima importante personale vittoria guadagnandosi la promozione al comando disquadra.

Questo episodio è considerato di fatto la prima vera e determinante battaglia navale nel Mediterraneo tra la flotta anglo-napoletana e quella della Francia rivoluzionaria, cioè le più potenti dell’epoca, e vide tra i propri protagonisti alcuni dei più importanti personaggi della storia navale di tutti i tempi, come il futuro ammiraglio Francesco Caracciolo, al comando della nave di linea da 74 cannoni “Tancredi” e responsabile del contingente partenopeo. I materiali rinvenuti due anni fa sono cannoni in bronzo di produzione francese databili tra il XVIII e il XIX secolo, rari fucili militari in uso agli equipaggi di bordo della marina rivoluzionaria francese e oggetti analoghi in uso alle marine dell’epoca. E’ probabile che questi costituissero parte dell’equipaggiamento bellico di due navi francesi, la Ca Ira e la Censeur, la prima semi distrutta e poi catturata e la seconda data alle fiamme dagli inglesi.

Altri tentativi di sbarco avvennero nel maggio 1810 a Noli e Vado Ligure, ma le guarnigioni francesi riuscirono a respingere gli sbarchi. Nel 1812 la flotta inglese inseguì diciotto imbarcazioni che trovarono rifugio nei porti liguri di Ponente: in questo frangente, sulle nostre coste sbarcarono 200 Royal Marines, che catturarono due batterie costiere. Dopo gli scontri gli inglesi si ritirarono e depredarono sedici delle diciotto imbarcazioni nonostante il violento fuoco francese.

Nello stesso anno un altro convoglio di vascelli a vela latina, inseguiti anch’essi, trovò rifugio nel porto di Laigueglia. Le navi subirono dapprima un bombardamento navale che fiaccò la guarnigione francese e in seguito uno sbarco che culminò con feroci scontri alla baionetta. Gli inglesi uccisero due ufficiali, venti soldati e presero quattordici prigionieri. Negli scontri morì anche il comandante del battaglione Beniamino Garnier, che in seguito fu insignito della Legion d’Onore insieme al soldato Giuseppe Burle. Il giorno successivo, a seguito di altri combattimenti, gli inglesi furono respinti anche con l’aiuto dei leiguegliesi, che si unirono alla guarnigione francese. Ritirandosi, gli inglesi misero fuori uso due dei cannoni della batteria costiera spinandoli e distruggendo svariati carriaggi e materiali. Tutte le azioni di sabotaggio e incursione cessarono dopo la caduta di Napoleone nel 1814.

La manifestazione prenderà il via venerdì 5 ottobre: alle 14 inizierà l’allestimento dei campi dei soldati presso i Bagni Miramare, i Bagni Delfino e i Bagni Kursaal; alle 16 le truppe saranno in libera uscita e “perlustreranno” il centro storico; a partire dalle 20 inizieranno le “ronde” per la città.

Sabato 6 ottobre alle 9.30 si terrà l’assemblea generale in piazza Italia; alle 10.30 per le vie del centro storico inizieranno le manovre di ddestramento a cura dei capi reparto. Alle 15.30 avverrà lo sbarco delle truppe inglesi presso i Bagni Virginia, i Bagni Nettuno ed i Bagni Lampara: ciò darà il via ai primi “scontri” nelle vie del centro. Alle 17 le truppe francesi si ritieranno nel loro campo e le truppe inglesi si raduneranno in piazza Italia, dove avverrà anche l’alzabandiera della Union Jack. La giornata si concluderà alle 20.30 con la libera uscita e le “ronde” delle truppe per la città.

La giornata di domenica 7 ottobre inizierà alle 9 con l’adunata e la cerimonia di alzabandiera in piazza Italia. Alle 10.30 ci sarà il contrattacco francese mentre alle 11 la nave Pandora andrà alla fonda davanti alla spiaggia di Loano. Alle 11.30 le truppe inglesi abbandoneranno definitivamente la costa dando fine alle ostilità. La manifestazione si concluderà ufficialmente alle 13.

c.s.

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