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Saranno Rocío Muñoz Morales e Paolo Conticini a inaugurare il 54° Festival di Borgio Verezzi, mentre Giuseppe Pambieri e Carlo Greco chiuderanno un cartellone forzatamente molto diverso da quelli abituali e completamente rivoluzionato rispetto all’originario già allestito prima dell’emergenza sanitaria, ma non per questo meno interessante e comunque sempre in grado di offrire proposte di qualità.

Undici gli spettacoli per tredici serate complessive, dal 24 luglio al 23 agosto. Nonostante la pandemia e le regole per la sicurezza di tutti (in platea e sul palcoscenico), non ci saranno soltanto monologhi ma anche commedie a più personaggi per far sorridere, emozionare e – perché no? – riflettere il pubblico di piazza Sant’Agostino.

Due le prime nazionali e sono appunto gli spettacoli che inaugurano e chiudono l’edizione 2020 come una sorta di copertina, all’interno della quale viene impaginato il resto del programma. Uno, “Parlami d’amore Mariù”, costruito appositamente dal produttore e regista Francesco Bellomo, (il quale nell’occasione riceverà il premio Camera di commercio delle Riviere liguri per “Liolá”, spettacolo di maggior successo del Festival 2019), racconta la storia italiana del Novecento attraverso le canzoni di Cesare Andrea Bixio, rielaborate da Roberto Procaccini. Ne sarà protagonista la coppia Rocío-Conticini, con altri due compagni di viaggio.

Nota stonata” – unico superstite del programma originario – è un testo francese di Didier Caron, che ha avuto grande successo a Parigi e adesso giunge in Italia per la prima volta, con la regia di Moni Ovadia: un celebre direttore d’orchestra riceve in camerino un fan piuttosto assillante, ma dal confronto tra i due poco alla volta emergono i fantasmi di un torbido passato…

Nel programma non mancheranno com’è tradizione testi classici, storici come “Ulisse” dall’Odissea di Omero (in collaborazione con il Festival di Cervo) e contemporanei (“La leggenda del pianista sull’Oceano”, da Novecento di Alessandro Baricco, riproposto dopo l’interruzione dello scorso anno, dovuta alla pioggia), presentati in versione drammaturgica da Igor Chierici e Luca Cicolella.

Commenta Stefano Delfino, direttore artistico del Festival:

«Sarà un cartellone vario, nell’intento di catturare l’attenzione e l’interesse di fasce differenti di pubblico, e arricchito da tanti nomi eccellenti dello spettacolo, non solamente attori, ma anche registi, completato in alcuni degli spettacoli dalla musica».

L’edizione 2020 del Festival sembra avere tutte le carte in regola per essere all’altezza delle precedenti, nonostante tutto e sia pure con differenti caratteristiche. L’importanza di confermare l’evento in una stagione particolarmente complicata come questa viene ribadita dal sindaco Renato Dacquino:

«Certo per molti il parlare di Festival alla luce di quanto accaduto, e potrebbe accadere, può sembrare superficiale, per molti forse inutile. Vero! Ma bisogna pensare a ciò che conta, e per noi il Festival conta. Abbiamo tenuto la rotta e abbiamo sempre detto che volevamo andare in scena: con coraggio, buon senso e generosità. Il Festival è parte integrante del nostro territorio, è cultura e lavoro, con un programma sereno e vario, un’accoglienza sicura, spazi adeguati alle persone e collaborazione con le realtà locali. Anche durante gli spettacoli, con uno sforzo straordinario, almeno metà delle sedie a fine serata saranno rimosse per permettere l’utilizzo degli spazi sulla piazza Sant’Agostino. Aspettiamo tutti. Lo merita il Festival, lo meritano gli operatori turistici, lo meritano soprattutto i turisti dopo mesi di clausura. Non perdete questa occasione, potrete dire: “In quel tempo io ci sono stato e insieme siamo ripartiti”».

Conclude la consigliera delegata al teatro Maddalena Pizzonia:

«Nonostante tutte le avversità incontrate anche quest’anno il Festival andrà in scena. Fino all’ultimo momento abbiamo aspettato le disposizioni per essere sicuri di poter fare un Festival in sicurezza, una volta arrivate abbiamo valutato che erano economicamente compatibili con un prodotto Festival ridotto ma comunque completo e di qualità. È un passo importante: in un panorama ligure di manifestazioni estive ridotto all’osso, siamo fieri di essere fra i pochi che hanno scelto la via del coraggio e del non arrendersi. Sono sicura che sarà apprezzato da tutte le persone che ogni anno scelgono il Festival come loro svago estivo».

c.s.

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