Un’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla corretta relazione uomo-donna.
Andora – Si può riflettere sulla necessità di una società libera dalla violenza e dagli stereotipi di genere anche nelle sere di Ferragosto. La proposta arriva dal Circolo Fotografico Andora che propone il 15 e il 16 agosto, la mostra fotografica “Donne – Un viaggio fotografico al femminile”. Sarà allestita nell’area pedonale di via Roma, nel centro di Andora e visitabile, ogni sera, dalle 21.00 alle 24.00. L’evento gode del patrocinio del Comune di Andora.
L’occhio indagatore è quello delle fotografe socie del Circolo Andorese che hanno realizzato le immagini che vanno a comporre l’esposizione.
La scelta non sembri scontata. Statisticamente, il racconto della violenza di genere è spessoe affidato agli uomini perché la discriminazione si alimenta di preconcetti che il marketing registra puntualmente: fra questi, l’idea che gli esperti di sesso maschile siano ritenuti dal pubblico, ad esempio televisivo, più autorevoli anche quando parlano di questioni femminili.
“L’esposizione consta in fotografie scattate unicamente dalle socie del Circolo Fotografico Andora e rientra nella progettazione di una serie futura di progetti fotografici, previsti come attività sociale per l’anno fotografico 2019-2020, volti a sensibilizzare l’opinione pubblica, con il fine di promuovere una corretta cultura della relazione uomo-donna in ogni età e nella prospettiva di rafforzare il messaggio che, una società libera dalla violenza e dagli stereotipi di genere, è una società migliore – spiega Enrico de Ghetaldi, Presidente del Circolo – Essere donna è un gioco di continui compromessi e ridefinizione di equilibri, da sempre e ovunque, nonostante spesso il dibattito venga relegato a temi e aree geografiche lontani. Per capire cosa significhi viversi come donne in un mondo complesso, al di là di distorsioni e pregiudizi, le socie del Circolo Fotografico Andora hanno deciso di raccontare, con il proprio bagaglio artistico e con la propria sensibilità, una storia. Il risultato sono circa venti scatti dedicati alle donne; singoli sguardi che, nel loro insieme, vogliono contribuire a rendere una visione più ampia della condizione femminile e, per quanto possibile, più aderente alla realtà”
c.s.
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