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Di seguito le dichiarazioni di Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria

Questa Ordinanza della Regione Liguria per contrastare il diffondersi della peste suina risponde ad esigenze di emergenza sanitaria che, se tutte le forze politiche ci avessero ascoltato in questi anni, probabilmente non si sarebbe creata.Il risultato è che si abbattono i maiali sani e lasciamo circolare i cinghiali potenzialmente malati, reali vettori dell’infezione. Occorre avviare invece azioni di abbattimento mirate dei cinghiali. Siamo stati costretti in questi mesi anche a lanciare una petizione popolare – che guarda caso abbiamo diffuso con lo slogan “ Non lasciamo spazio ai cinghiali” – per riuscire a modificare la legge regionale, diminuire la presenza degli ungulati e garantire rimborsi diversi agli agricoltori. Intanto l’obbligo di abbattimento dei capi rappresenta una mazzata per tante aziende del territorio e le comunità dove operano. E’ necessario che queste aziende siano sostenute con ristori  immediati. Senza dimenticare tutti i danni per le diverse filiere, a partire da quella legata alle attività ricettiva, che coinvolgono tante aziende nei territori dell’entroterra.Il coordinamento con la Regione Piemonte? Una  scelta corretta, i due territori sono strettamente connessi.  Come Cia Agricoltori ci siamo già mossi nei giorni precedenti. Con il coordinamento del presidente nazionale, Dino Scanavino, abbiamo organizzato un incontro tra i presidenti Cia delle due Regioni e i due assessori regionali con delega all’Agricoltura.

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