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Contro la privatizzazione degli ospedali nessuna risposta dei politici della Regione, si pensa ad un presidio permanente e una raccolta firme

I “Cittadini Stanchi”, il “Gruppo Antipolitico savonese”: «Dopo l’incontro avvenuto ad Alassio con Toti e la Viale eravamo fiduciosi in un ulteriore incontro tra i dirigenti liguri, i cittadini e le associazioni di categoria, ma purtroppo non hanno più risposto ai nostri messaggi. Durante la protesta, Vaccarezza si era offerto di fare da tramite, ma così non è avvenuto e quindi alla luce di questi avvenimenti, nella serata di venerdì, abbiamo avuto un incontro pubblico tra noi cittadini, alcuni avvocati e con il segretario provinciale della Uil dove si è organizzato il piano per proseguire la lotta contro la privatizzazione che riteniamo non sicura per i cittadini. Infatti, i politici della Regione Liguria continuano a rifiutare un confronto con la popolazione. Nell’incontro si è convenuto ad aprire un presidio permanente all’Ospedale di Albenga ed una raccolta firme in difesa degli Ospedali di Cairo Montenotte e di Albenga appunto. Rammentiamo e rivendichiamo il diritto alla salute sancita nella Costituzione italiana all’art. 32! I Cittadini stanchi e il Gruppo antipolitico Savonese, procederanno allo studio di manifestazioni e altro per sensibilizzare tutta la comunità dei Cittadini oggi dormiente».

Dichiarazione di Francesco Bertolo componente segreteria territoriale UIL Fpl Imperia Savona: «Ieri sera, durante un incontro fra cittadini di Albenga Savona Cairo e di diverse città sia della riviera che dell’entroterra, sono emerse una serie di preoccupazioni inerenti la privatizzazione degli ospedali. Mi preme sottolineare che vi è un tavolo regionale che vede un confronto fra le organizzazioni sindacali confederali, e la Regione Liguria. Tutto ciò ci sta permettendo di poter dire la nostra su temi così importanti che riguardano la salute dei cittadini, e un numero considerevole di lavoratori coinvolti. Certo se questi politici, tanto bravi ad andare fra la gente a chiedere voti, e molto poco disponibili a fare la stessa cosa quando assumono decisioni cosi importanti, non facilitano la comprensione di queste scelte. La cosa positiva è che su questo tavolo regionale si sta cercando di fare chiarezza sia sul futuro della salute dei cittadini che sul futuro dei lavoratori coinvolti».

c.s.

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