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A conclusione dell’anno didattico, la scuola è chiamata a vagliare il percorso formativo con la valutazione delle abilità, delle conoscenze e delle competenze maturate nelle diverse discipline tra cui l’alternanza scuola-lavoro. Per gli studenti speciali come Carlotta Bottelli, caratterizzati dalla sindrome di Down, l’impegno principale delle istituzioni è quello di travalicare l’orizzonte del presente per immaginare un futuro fatto di autonomia sociale e personale spendibile nel mondo del lavoro attraverso borse lavoro e attività protette.

In questo percorso la scuola e le famiglie – supportati dal SILD (Servizio Inserimento Lavorativo Disabili) dell’ASL – trovano contesti aziendali ideali nei quali, grazie alla direzione e al personale, si concretizza in modo sostanziale il diritto al lavoro per tutti sancito dalla nostra Costituzione. «Il progetto formativo svolto presso la nostra RSA “Dottor Giacomo Natale” – dichiara Luca Ghiglione, capoarea per la Liguria di “Sereni Orizzonti” – ha consentito alla studentessa di potenziare autonomie e competenze: dalla comunicazione al lavoro di squadra, dall’utilizzo delle attrezzature alla conoscenza delle dinamiche aziendali. In questo anno di progetto “Io provo a lavorare”, Carlotta ha svolto attività di supporto allo staff di sala e del centro diurno, per le colazioni, il pranzo e i laboratori didattici e ricreativi gestiti dagli educatori. Questi ultimi meritano un particolare ringraziamento per l’entusiasmo con il quale hanno accolto Carlotta e seguito il suo lavoro».

«La certificazione delle competenze – sottolinea la dirigente scolastica Simonetta Barile – non è solo il riconoscimento del merito e dell’impegno dimostrato dalla studentessa nell’assolvere i proprio compiti lavorativi ma nello specifico rappresenta come Carlotta abbia capitalizzato le abilità e le conoscenze pregresse nell’attuale esperienza lavorativa». In occasione della premiazione gli assessori del Comune di Alassio Giacomo Battaglia e Fabio Macheda hanno infine ribadito l’auspicio «che l’attuale esperienza possa, a fine ciclo di studi, tradursi in una borsa lavoro che consenta all’alunna e alla sua famiglia di guardare al futuro con positività».

c.s.

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