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Alassio. La decisione è epocale. L’Amministrazione comunale ha trasformato da diritto di superficie a proprietà la pratica relativa ai 350 box di Alassio Stadio Parking. Ora potranno acquisire la piena proprietà con l’acquisto del diritto di superficie superando il limite temporale dei 99 anni. Per farlo dovranno pagare una tassa una tantum al Comune per riscattare il bene, ma il bene sarà nelle loro disponibilità per sempre. Lo prevede una delibera appena approvata dalla giunta comunale guidata dal vice sindaco Angelo Galtieri. Un capitolo chiuso di una storia che però prosegue ancora sulle strade della giustizia per quanto riguarda l’operazione di realizzazione dello stadio e dei posteggi. La società che ha eseguito l’intervento è tornata a batter cassa con un’istanza di pignoramento per una somma di 2 milioni 100 mila euro.

Il Comune ovviamente si è opposto affidando l’incarico all’avvocato Contri perché difenda l’ente. La richiesta di pignoramento è sospesa in attesa di un nuovo intervento del tribunale. Di certo è una nuova pagina che andrà ad arricchire una storia legale che al momento non sembra vedere fine. I tentativi di conciliazione con la controparte, infatti, sono stati finora inutili. Vero anche che la Corte d’Appello ha sospeso parzialmente l’efficacia della sentenza». La società «Alassio Stadio Parking Srl» ha deciso di tornare nuovamente all’attacco.

La querelle va avanti ormai da molti anni in sede civile, ma non è destinata a non risolversi in tempi brevi. Al centro della battaglia giudiziaria, come detto, c’è l’intervento (un appalto del valore di circa 21 milioni di euro) che aveva consegnato nel 2012 alla città di Alassio (amministrata dall’ex sindaco Canepa) il nuovo stadio – in anticipo rispetto al termine previsto per la fine dei lavori – attraverso un’operazione di “project financing”, ovvero la realizzazione di opere pubbliche senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione. Il caso è stato dibattuto anche nell’ultimo consiglio comunale convocato prima di Ferragosto.

c.s.

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