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ENPA, LAV, LIPU e WWF: «le regioni colgano occasione per favorire la convivenza con le attività umane»

«Ci hanno provato in tutti i modi a rendere legali le uccisioni dei lupi, ma alla fine le ragioni della scienza e della tutela ambientale hanno prevalso sulle velleità ammazza-lupi di alcune Regioni. Esprimiamo pieno sostegno all’iniziativa del Ministro dell’Ambiente Costa di presentare a breve un Piano di tutela del lupo privo di ogni possibilità di uccisione degli animali.»

Le associazioni ENPA, LAV, LIPU, WWF, commentano con queste parole la notizia lanciata dallo stesso Ministro Costa secondo la quale a breve sarà sottoposto alla conferenza Stato-Regioni un Piano lupi privo di ogni riferimento alle uccisioni: lupi e orsi non si uccidono!

Nel corso degli ultimi mesi si sono moltiplicate le notizie di provvedimenti emessi da alcune Regioni per consentire l’uccisione dei lupi, in piena violazione di norme nazionali ed europee. Solo pochi giorni fa la Provincia Autonoma di Trento ha tentato addirittura la scorciatoia del paventato rischio per la sicurezza pubblica, che la presenza del lupo comporterebbe per i cittadini, nella piena consapevolezza che da più di 150 anni non si registra un solo attacco di un lupo nei confronti dell’uomo.

«Tutta demagogia utile solamente a raccattare un po’ di riscontro popolare da parte di politici senza scrupoli – proseguono le associazioni – disposti a violare le norme poste a tutela degli animali selvatici pur di ottenere qualche consenso elettorale».

Ora le Regioni favorevoli alle uccisioni dovranno mettere da parte i fucili e cogliere la grande opportunità fornita dal Piano annunciato, lavorando con impegno per implementare i migliori sistemi di prevenzione delle predazioni, ma anche sperimentandone l’applicazione di nuovi. La strada indicata è quella della convivenza, l’unica percorribile, che garantirà la dovuta protezione del lupo e la contemporanea tutela degli interessi umani.

Per la Protezione Animali savonese è necessario rendere obbligatoria la difesa attiva delle greggi e delle mandrie con recinzioni robuste o elettrificate (pastori elettrici) e, soprattutto, utilizzare i cani da pastore delle razze selezionate per la difesa dai lupi, come accadeva un tempo ovunque e tuttora avviene, con ottimi risultati, in Abruzzo.

c.s.

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