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Pascoli distrutti, animali dispersi, olive cadute, colture in campo finite sott’acqua e serre divelte, per non contare i danni alle infrastrutture irrigue, muretti a secco e strade inagibili: l’alluvione dello scorso 2 e 3 ottobre ha duramente colpito il territorio ligure, soprattutto nelle province di Imperia e Savona, ed è per questo che ora sono indispensabili misure straordinarie affinché le imprese colpite possano far fronte alle perdite e cercare di risollevarsi da un anno reso già difficile dalla pandemia.

«Purtroppo sempre più spesso si verificano eventi metereologici estremi, che vanno dalle alluvioni alle mareggiate, – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – con evidenti danni non solo alle imprese agricole ed ittiche locali, ma anche alle infrastrutture, al territorio, alle fasce costiere ed alla comunità. Ringraziamo Regione Liguria per la prontezza con la quale ha chiesto di riconoscere lo stato di emergenza, ma riteniamo strategico iniziare a lavorare in un’ottica di prevenzione, attraverso misure che permettano di ridurre il dilavamento, limitare l’erosione del suolo ed allo stesso tempo di provvedere all’approvvigionamento idrico nei periodi di siccità, pesando inoltre alla predisposizione di un piano per le infrastrutture idriche (reti irrigue, invasi, manutenzione delle reti delle acque potabili) e quindi l’impostazione di un efficace sistema di gestione delle problematiche idrogeologiche dovute ad alluvioni e mareggiate. Infine riteniamo fondamentale prevedere misure straordinarie per dare ristoro alle imprese nuovamente colpite dall’ondata di maltempo, che hanno visto nel giro di poche ore perdere parte della produzione, animali strutture ed attrezzature, in un anno dove hanno già dovuto affrontare tutte le criticità legate al Coronavirus».

c.s.

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