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Il Referente Alpigiani: «Invitiamo i sindaci del Tigullio ad uniformarsi a quanto previsto dalla legge vigente e già recepito dalla gran parte dei loro colleghi, sollecitando l’approvazione di una disciplina del settore unitaria e coerente»

Fiba Confesercenti contesta la mancata proroga delle concessioni demaniali marittime, scadute il 31 dicembre scorso, da parte di alcuni comuni del Tigullio tra cui Sestri Levante, Moneglia, Chiavari e Lavagna. A sollevare la questione è Elvo Alpigiani, referente per la provincia di Genova del sindacato che rappresenta i gestori di stabilimenti balneari aderenti a Confesercenti: «La proroga al 2033 – spiega – era prevista dalla legge 145 del 2018 che dispone, appunto, l’estensione di dodici anni delle attuali concessioni, al fine di consentire l’approvazione dei decreti attuativi della riforma del settore, in conformità con il diritto comunitario. Alcuni sindaci, invece, hanno disatteso quella che è una legge dello Stato adducendo, come pretesto, le difficoltà economiche conseguenti alla pandemia».

«La mancata applicazione di una legge nazionale da parte di un ente locale non è solo illegittima ma – prosegue il referente Fiba – crea anche una situazione di disparità rispetto ai tanti altri comuni liguri e di tutta Italia nei quali, invece, la proroga delle concessioni è stata regolarmente concessa dalle rispettive amministrazioni».

A supporto della tesi dei balneari ci sono i pronunciamenti del Tar della Puglia, che con la sentenza n. 72/2021 ha appunto definito illegittima la mancata proroga delle concessioni, e della stessa Corte di giustizia europea che, nella sentenza del 14/7/2016, aveva rimesso alla competenza dei singoli paesi membri stabilire se il numero delle autorizzazioni per l’esercizio dell’attività fosse o meno da limitare in ragione della scarsità delle risorse naturali su cui insistono le concessioni demaniali. In tale occasione, inoltre, la Corte aveva distinto tra le autorizzazioni demaniali marittime e le concessioni demaniali pubbliche, stabilendo che soltanto alle prime dovesse applicarsi l’ormai ben nota Direttiva Bolkestein relativa alla liberalizzazione dei servizi all’interno del mercato europeo.

«Non comprendiamo il nesso tra pandemia e mancata estensione delle concessioni – conclude Alpigiani – e invitiamo pertanto i sindaci del Tigullio ad uniformarsi a quanto previsto dalla legge vigente e già recepito dalla gran parte dei loro colleghi, sollecitando l’approvazione di una disciplina del settore unitaria, coerente con le istanze dei concessionari, in conformità con la normativa nazionale e comunitaria».

c.s.

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